Aggressioni al personale sanitario, l’escalation non si ferma. C’è una proposta di legge regionale per tentare di invertire la tendenza ma non si vede ancora l’approvazione. Sul tema interviene il consigliere del Lazio Daniele Giannini, membro della commissione Sanità e firmatario del provvedimento che dichiara: “Ė arrivato il momento di invertire la rotta, tra pochi mesi siamo sicuri che, come centrodestra, saremo al governo della Regione e uno dei primi atti da approvare per risolvere il problema è la proposta di legge da me presentata per tutelare e difendere il personale del servizio sanitario del Lazio dagli episodi di violenza”. Ormai le manifestazioni di aggressività in ospedale e in pronto soccorso si susseguono incessantemente; l’esponente della Lega elenca le ultime due vicende relative alla scorsa notte a Roma, dove due stranieri, rispettivamente all’ospedale San Carlo di Nancy e al Santo Spirito si sono resi responsabili dei reati di danneggiamento, aggressione, interruzione di pubblico servizio e furto aggravato ai danni del personale e delle strutture sanitarie. “I sanitari sono una categoria bersaglio – continua il consigliere – e rappresentano un quarto del totale di tutte le aggressioni compiute sui luoghi di lavoro nel nostro Paese”. La normativa di Giannini si articola in sei punti cardine: presenza fissa delle forze dell’ordine e misure di sicurezza nei luoghi di primo soccorso, polizze assicurative per i lavoratori della sanità, la figura dello psichiatra del lavoro, un codice di accesso per i pazienti potenzialmente violenti, la formazione degli operatori e apposite campagne di sensibilizzazione verso i cittadini. Elemento fondamentale sarà la disposizione finanziaria specifica e la disponibilità di risorse dedicate a copertura. Fino a qualche anno fa infatti, ogni pronto soccorso ospedaliero disponeva del posto di Polizia, uno sportello che aveva un forte potere di dissuasione rispetto agli atti violenti. Un servizio essenziale, smantellato a causa della carenza di organico delle forze dell’ordine, un problema di difficile soluzione. Giannini ritiene comunque che non siano dilazionabili “la sicurezza e la tutela di chi cura e assiste che davvero non può più attendere”. Sarà uno dei tanti problemi che il prossimo esecutivo si troverà ad affrontare.

 

Commenti Facebook:

Commenti