Giannini: stop emorragia di infermieri nel Lazio
“Nel Lazio c’è un’altra emergenza sanitaria non più procrastinabile, non stiamo parlando del Covid, ma dell’emorragia continua di infermieri, una categoria di lavoratori ad oggi terribilmente estenuata, stressata, delusa e demotivata senza la quale non è pensabile affrontare alcun tipo di battaglia in piena pandemia”. Sono le parole del consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini, membro della Commissione Sanità, forte della denuncia odierna da parte del sindacato di settore ‘Nursind Lazio’, che lancia l’allarme sul licenziamento volontario di altri 600 infermieri. L’esponente leghista critica gli annunci roboanti provenienti dalla Regione Lazio sull’aumento di posti letto per fronteggiare l’emergenza Covid. “Finché non sarà possibile assumere nuovi lavoratori del comparto sanitario tutto ciò è letteralmente impossibile – continua Giannini – e a pagarne le conseguenze non saranno solo i malati da Sars Cov2, ma tutti i degenti nei reparti ospedalieri, coloro che sono in attesa di importanti operazioni chirurgiche, i malati oncologici e gli infermi in senso più generale”. Il consigliere elenca tutti i danni provocati da anni di stress e fatica lavorativa causata da turni massacranti, senza alcun riscontro sul piano della stabilità professionale, considerato che molti infermieri sono precari, con remunerazioni non soddisfacenti e buste paga ferme da circa 13 anni. “Per questo preferiscono licenziarsi – attacca ancora Giannini – e non parliamo di prepensionamenti, ma di professionisti tra i 30 e 50 anni”. Situazione grave, acuita dalla carenza di almeno 5000 infermieri, causa carenza o lentezza dei bandi di concorso, per cui Giannini non risparmia critiche al presidente Nicola Zingaretti, all’assessore alla Sanità Alessio D’Amato e all’ultima tendenza in atto, per cui “si preferisce attingere a sanitari stranieri piuttosto che stabilizzare i precari, come sta accadendo per i medici. Occorre un cambio di passo drastico, utilizzando risorse del Pnrr per invertire la tendenza e uscire dal baratro da cui potrebbe essere tardi per rialzarsi”, chiosa il consigliere.