Giornata del malato: “Serve umanità”
Protagonisti della sanità e del sociale si esprimono sull’evento istituito da Giovanni Paolo II
Senza clamori, l’11 febbraio si è celebrata la XXII Giornata mondiale del malato, ricorrenza istituita nel 1992 da papa Giovanni Paolo II per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’assistenza sanitaria e della vicinanza ai pazienti. In tale occasione, alcuni protagonisti della sanità e dell’impegno sociale si sono espressi sul valore di tale evento. Sul tema, abbiamo raccolto la toccante testimonianza di Ermanno Greco (nella foto), presidente della Sidr – Società italiana della riproduzione. “Garantire a chi soffre le giuste cure e la necessaria assistenza, valorizzando in particolare il lato umano e l’ascolto – ha dichiarato il professore – è un aspetto fondamentale per una sanità che vuole essere efficiente e inclusiva. Questa Giornata – aggiunge ancora Greco – è l’occasione per riflettere sull’importanza di questi temi, sulla responsabilità che chi opera in ambito sanitario, ognuno nel rispetto delle proprie competenze, ha verso i pazienti e le loro famiglie. È un impegno quotidiano, che deve poter fare affidamento anche su uno sviluppo costante della ricerca scientifica e tecnologica, per mettere a disposizione dei malati le migliori risorse”. Lo specialista ha evidenziato come nella medicina della riproduzione, la dimensione umana sia il faro che condiziona scelte, valutazioni, speranze, desideri di tante coppie che cercano di avere un figlio e formare una famiglia e ha sottolineato quanto, nel suo campo, sia importante “evitare accanimenti terapeutici sulla donna”, rendendo ciò possibile attraverso l’utilizzazione di tecniche come la diagnosi genetica preimpianto. Per il sociale, è intervenuta Carmela Tiso, portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune, associazione impegnata nella tutela dei diritti dei consumatori e dei cittadini. Tiso ha sottolineato “l’importanza di un sistema sanitario pubblico efficiente, accessibile, centrato sulla dignità della persona, in cui i malati non vengano abbandonati e non si sentano soli. Occorre stare vicino a chi soffre – ha dichiarato in un comunicato – ed è opportuno assicurare politiche sanitarie adeguate a garantire a tutti il diritto alla salute”. La portavoce ha poi illustrato le iniziative di Accademia Iniziativa Comune, che “crede fortemente nell’aspetto sociale e affettivo, nella solidarietà e nella vicinanza al malato, imparando ad andare oltre la patologia, affidandosi all’ascolto della persona”. In sintesi: c’è bisogno di maggiore umanità, di ascolto, di vicinanza al malato. Valori troppo spesso messi in secondo piano a causa di una organizzazione sanitaria che non risponde appieno a tali esigenze.