Giuliano (Ugl): riforma ko senza nuovo personale

“Per riformare la sanità occorre investire sul personale”. Lo sostiene in una nota il segretario nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano, che analizza il percorso di riforma della sanità italiana, sostenuta dalle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e supportata dal decreto numero 71 predisposto dal ministero della Salute, l’impalcatura su cui si sorregge la Missione 6 del Pnrr, quella dedicata alla sanità. Case e ospedali di comunità sono i presidi territoriali che dovrebbero costituire la rete dei servizi locali ma lo scetticismo, per il segretario Ugl è d’obbligo: “Il percorso di riforma della sanità deve iniziare dalla medicina territoriale – esordisce Giuliano – che per ora resta una delle tante promesse a cui si fatica a dare concretezza. Case e ospedali di comunità sono essenziali per la prima assistenza e per allentare la pressione sugli attuali servizi di emergenza/urgenza ma non debbono restare cattedrali nel deserto”. Le incertezze sono legate alla carenza degli organici. “Non si comprende come si possa dare impulso all’infermiere di famiglia e di comunità preposto a interventi sul territorio – continua il segretario – si pensi che, per rafforzare le fila dei professionisti, di recente a Ravenna si è fatto ricorso al reclutamento di personale dall’estero”. La verità, secondo il segretario è relativa alla poca attrattività della professione infermieristica, stretta tra turni massacranti, la poca sicurezza sul lavoro, i contratti inadeguati, gli stipendi nettamente inferiori ai colleghi europei. “Per realizzare la sanità territoriale non basta lanciare slogan ma serve investire sul personale”, chiosa il segretario.  

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