Giuliano, Ugl: “rivoluzionare subito il Ssn”

“Il Servizio sanitario nazionale deve essere rivoluzionato non a parole ma con i fatti e in tempi brevissimi. Bisogna restituire ai cittadini la possibilità di accedere ai servizi sanitari”. Ne è convinto il segretario nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano, che della sanità pubblica dà un giudizio impietoso. “Per gli italiani curarsi è diventata una missione impossibile, commenta in una nota. Aggrapparsi come giustificazione, solo a questi difficili anni di pandemia sarebbe delittuoso – continua il sindacalista – la realtà è che oltre il 50% dei cittadini rinuncia alle cure”. I dati sono rilevati da una recente indagine denominata “Bilancio di welfare delle famiglie italiane” curata da Cerved 2022, un gruppo privato che si occupa di banche dati e presentata di recente a Roma, da cui emerge un gap fra la crescita della domanda e l’adeguatezza dell’offerta. Dall’esame degli elementi forniti, risulta come il diritto alla salute sia da considerarsi affievolito per problemi economici, indisponibilità del servizio o insufficienza dell’offerta. “Il virus ha portato a galla le falle di un sistema già assolutamente insufficiente, che si è mostrato colpevolmente impreparato ad affrontare le ondate di diffusione del Covid – continua Giuliano – lo Stato dovrebbe garantire cure di qualità per tutti restituendo agli italiani parte di quello che versano in tasse per quel diritto alla salute che invece è sempre meno accessibile”. Il segretario elenca visite, accertamenti diagnostici, ricoveri che diventano sempre più un miraggio così come la prevenzione “vocabolo ormai dimenticato dalle famiglie italiane”. E indica il caso limite della Campania, in cui le prestazioni sono state addirittura sospese. “Un quadro terribile nel presente che potrebbe diventare apocalittico nel futuro – paventa Giuliano – quando inevitabilmente si pagheranno le conseguenze di questi anni di stop alle cure”. Secondo il segretario Ugl Salute “serve una riforma strutturale, con l’assunzione immediata di operatori a tempo indeterminato, così come non è più rinviabile il potenziamento della medicina territoriale per allentare la pressione sugli ospedali. Strutture che necessitano – conclude il sindacalista – di un ammodernamento per un servizio sanitario che in Italia non viaggi a velocità diverse, garantendo il diritto alla salute per tutti”.  

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