Gli strascichi del Covid, istruzioni per l’uso
Presentato a Lisbona uno studio su 3000 pazienti condotto dall’Ini Città Bianca
L’Organizzazione Mondiale della Sanità il 5 maggio ha decretato conclusa l’emergenza sanitaria legata al Covid. Rimane sul campo, tuttavia, un’altra emergenza non meno importante: il Long Covid. “Se l’emergenza da Covid è ufficialmente finita, quella da Long Covid ce la porteremo avanti ancora a lungo, probabilmente per anni – afferma Fernando Lunedi, responsabile del Centro per il Long Covid dell’Ini Città Bianca, uno dei primi attivi a livello nazionale – Siamo stati tra i primi in Italia, nel gennaio del 2021 a intuire la necessità di creare percorsi terapeutici per gli strascichi del Covid, quando ancora la denominazione ‘Long Covid‘ non esisteva. Si stima che oggi interessi più di 65 milioni di persone nel mondo”. Il 25 maggio a Lisbona, si è svolta la seconda edizione degli “European Private Hospital Awards” in cui sono stati presentati i risultati dello studio condotto dall’Ini sugli oltre 3000 pazienti trattati a Città Bianca e provenienti da tutta Italia. “Saper riconoscere e dare un nome alla malattia di ogni paziente è stato un lavoro enorme – dice Lunedi – ma estremamente gratificante Quello che emerge dal nostro studio è che esistono diverse e numerose varianti di long Covid determinate da diversi fattori, il cui mix è unico per ogni paziente: dosi di vaccino, età , sesso, comorbilità, tipologia di trattamento usato durante l’infezione da Covid, accesso al ricovero ospedaliero, se necessario, somministrazione di antivirali o sieroterapia con Ig. Un’altra risposta importante che ci ha fornito lo studio è che la tempistica di accesso al percorso di cura da Long Covid rappresenta un fattore discriminante per la guarigione: iniziare la cura a breve distanza dall’infezione determina un più rapido ripristino dell’omeostasi. Altro fattore importante per la cura è l’attenzione all’alimentazione e agli stili di vita: insieme al «tailored treatment», l’approccio terapeutico bio-nutrizionale ha consentito di riportare il paziente ad una situazione anche più vantaggiosa della precedente”. La partecipazione all’edizione 2023 arriva a un anno dal “podio” europeo nella categoria “patient focused initiative” che premia i progetti internazionali più meritevoli per la centralità del paziente nel progetto di cure multidisciplinari “tailored treatment”, cioè su misura per ogni persona. (Agenpress)