Grottaferrata: una piazza per il medico condotto
Ha ricevuto molti apprezzamenti l’intitolazione della piazza sotto Palazzo Grutter, sede del comune, al primo medico condotto di Grottaferrata Francesco Zacchi. Un luogo simbolico, quasi a suggellare il legame profondo che unì, a partire dal 1920, il bellunese laureato in medicina e fine intellettuale con la passione per la letteratura, la poesia, l’archeologia, la storia, alla cittadina e ai suoi residenti. Un’idea sostenuta dalla precedente giunta municipale guidata da Luciano Andreotti fino al 26 novembre scorso e portata a compimento dal commissario prefettizio Giancarlo Dionisi. Nato nel 1863, brillantemente laureato in Medicina, specializzatosi negli Stati Uniti, Zacchi seppe unire alla provata competenza una elevata dose di umanità. Il riconoscimento conferito alla sua memoria è considerato un “atto di rispetto verso la storia e l’identità di Grottaferrata” dallo stesso Luciano Andreotti, che sottolinea l’importanza della “valorizzazione delle radici più antiche e sane della nostra città”. Si deve al medico condotto l’omaggio ai caduti, suggellato nel nome del più importante spazio verde cittadino: il parco della Rimembranza. Così come l’intitolazione in onore di Marco Tullio Cicerone del vecchio quartiere delle Capanne, ora noto come Poggio Tulliano, probabile sede della dimora del console romano. Sostenitore dell’Accademia Tuscolana, amico di Gabriele D’Annunzio, il medico condotto, vincitore di concorso a Grottaferrata, oltre a prodigarsi con profonda dedizione alle cure mediche, dimostrò da subito un forte attaccamento al territorio, alla sua cultura, alla memoria e alla storia. Tanto da suscitare un moto di rimpianto, nei confronti dei medici condotti.