Fu un voto unanime, quello con cui il 2 agosto 2022, l’Aula Giulio Cesare approvò una proposta di FdI per la nomina del Garante degli animali. Una figura di raccordo tra l’ufficio diritti animali del Comune e le associazioni animaliste, che ha lo scopo di tutelare i nostri amici, combattere il randagismo, prevenire le nascite incontrollate. A tutt’oggi, non si è proceduto alla individuazione di tale importante figura, mentre le condizioni delle strutture che ospitano gli animali randagi sono allo stremo. A Roma ci sono circa 600 cani in canile, più altri temporaneamente sistemati presso strutture private pagate dal Comune, ovvero dai contribuenti. Il bando per la gestione dei canili è stato aggiudicato ad agosto 2023, con un importo pari a 9 milioni per tre annima non un euro è stato stanziato per combattere il randagismo attraverso campagne di controllo dei microchip, lotta agli allevamenti abusivi, controlli nelle zone rurali e periferiche della città”, comunica in una nota Cristina Valeri, responsabile regionale del dipartimento Benessere animale di Fratelli D’Italia. “Invece di combattere il randagismo – continua la nota – si preferisce la politica di aumentare le gabbie nei canili, come ad esempio in quello di Muratella”. La situazione è aggravata da una gestione che Valeri definisce “poco trasparente e totalmente inefficace”, che avrebbe provocato secondo l’esponente di FdI vari incidenti agli animali. Analogo giudizio è espresso da Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio.  In una nota il consigliere parla di “fatti sconvolgenti, di sofferenza e morte, che potevano e dovevano essere materia del Garante degli animali”, cosa che non è stata possibile a causa del “silenzio dell’amministrazione Gualtieri che non solo imbarazza – sostiene Santori – ma viene il sospetto che ci sia una indiretta complicità in tali accadimenti. Ricordo al sindaco Gualtieri che anche l’Europa è interessata a questa nomina proprio perché non è solo una esigenza nazionale  – tuona ancora l’esponente della Lega – grandi città come Milano, Torino e Firenze hanno scelto da anni questa figura essenziale per il benessere animale, garanzia di legalità e un punto di riferimento per i cittadini e volontari”. Le opposizioni sollecitano con forza l’istituzione di tale figura, considerato che le candidature di persone di comprovata esperienza, professionalità e competenza sono state numerose.

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