Hacker Regione: le Asl si organizzano, resta il rebus
Ha avuto l’impressione di trovarsi “in un tritacarne”, l’impiegato della Regione Lazio hackerato. Vittima inconsapevole dell’intrusione che ha mandato in tilt sistema informatico regionale, il 61enne di Frosinone – come riportato dal “Messaggero” – dopo essere stato ascoltato tre ore dagli esperti della Polizia Postale, sezione Cnaipic (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche), ha avvertito un forte dolore al centro del petto che lo ha costretto al ricovero all’ospedale del capoluogo ciociaro. Al momento, secondo fonti del nosocomio, il paziente sarebbe in condizioni stazionarie, seguito con attenzione e tranquillo mentre il suo pc è sottoposto ai raggi x dagli inquirenti, per individuare l’eventuale falla che ha consentito ai pirati informatici di tenere sotto scacco l’intero sistema dell’ente governato da Nicola Zingaretti. Da parte del presidente, passata la tempesta si ostenta ottimismo. Dal 5 agosto si è avuta una schiarita circa il recupero dei dati per ricostruire gli archivi regionali. Un risultato importante che si affianca all’attivismo dei tecnici subito corsi ai ripari per ripristinare, con sistemi “in appoggio”, le attività di prenotazione legate alle vaccinazioni e alla prontezza di Asl e ospedali che hanno messo a disposizione i propri sistemi informatici per garantire le prenotazioni ambulatoriali, con indirizzo mail e numero di telefono (nella foto). Su tutto però permane un velo di incertezza, specie per il supposto ricatto con richiesta di denaro all’ente. Per questo gli investigatori stanno ricostruendo, passo passo, tutte le fasi dell’attacco, iniziato nella notte tra il 31 luglio e il 1° agosto. Da parte del dipendente interrogato c’è stata la massima collaborazione e la rassicurazione di non aver infranto minimamente le regole del lavoro da remoto, con la corretta chiusura del pc e nessuna leggerezza che possa aver favorito l’indebita intromissione.