I 10 comandamenti del Gotha sanitario

“Per il Servizio sanitario nazionale italiano la sostenibilità nel tempo rischia di diventare un’utopia”. Sembrano le parole pronunciate di recente dal premier Monti, in realtà è l’attacco del comunicato stampa di “Meridiano sanità”, strumento definito sul sito di una multinazionale del farmaco “un think tank sul tema della sanità in Italia, che si pone l’obiettivo di individuare azioni e proposte concrete per migliorare il funzionamento del sistema sanitario e consentirne la sostenibilità economica nel futuro”.

Creatura del gruppo “The European house Ambrosetti”, Meridiano nel recente convegno del 26 novembre ha dettato un “Decalogo di intervento” per il servizio sanitario pubblico, che ricalca in pieno le ricette che l’esecutivo sta applicando (o tenta di applicare) in soccorso del nostro disastrato sistema. Gruppo elitario fondato nel 1965 da Alfredo Ambrosetti, la società di consulenza direzionale e ricerca propone, fra l’altro, strategie gestionali in sanità.

Non solo, la Spa organizza Forum di analisi e progettazione, quale ad esempio il Meridiano, cui partecipano ospiti selezionati ma secondo alcuni organi di stampa “è una Spa che detta l’agenda mondiale” attraverso periodici incontri, come l’annuale meeting sulla sanità convocato ogni novembre a Cernobbio o il raduno di settembre che vede riunito ogni anno il Gotha della finanza e dell’economia internazionale.

Gli incontri si svolgono rigorosamente a porte chiuse e difficilmente – tranne il caso di testate specializzate – filtrano notizie sui media tradizionali. Eppure Ambrosetti decide il nostro futuro. Riportiamo, per maggior chiarezza, le dieci regole attraverso cui, secondo gli esperti del gruppo professionale, si potrà realizzare la sostenibilità del sistema sanitario.

1. Rivedere le scelte di allocazione delle risorse pubbliche attraverso una ridefinizione dell’assetto organizzativo del Servizio sanitario nazionale
2. Accelerare il processo di deospedalizzazione già avviato
3. Proseguire nel riordino delle cure primarie secondo le migliori pratiche già implementate in alcune Regioni e le linee guida del decreto Balduzzi
4. Favorire lo sviluppo di una rete nazionale di strutture di eccellenza nella ricerca e assistenza ospedaliera
5. Razionalizzare le dotazioni e diagnostiche e migliorare l’appropriatezza della domanda di prestazioni
6. Definire e condividere i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali ottimali
7. Riportare a livello centrale la governance della spesa farmaceutica attraverso l’istituzione di un fondo nazionale
8. Eliminare il passaggio di valutazione dei farmaci – già svolto a livello centrale da EMA e AIFA – da parte delle commissioni regionali e locali/ospedaliere per l’immissione all’interno di prontuari terapeutici
9. Garantire la sostenibilità del servizio sanitario negli anni futuri
10. Aumentare la diffusione di forme di sanità integrativa

Una ricetta che ha stimolato un acceso dibattito, non scevro da sospetti di conflitto di interessi se, come in questo caso, si discetta sul sistema farmaceutico e in calce al comunicato è impressa la dicitura “con il contributo di Angen Dompé e Bristol-Myers Squibb”.

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