Idi-San Carlo, bomba a orologeria”
“Il gruppo di lavoro individuato dalla proprietà sta agendo in un clima di fattiva cooperazione, per il bene degli ospedali e delle altre nostre opere in Italia”. Intervistato di recente, fratel Ruggero Valentini, superiore generale della Confederazione dei figli dell’Immacolata Concezione che gestisce l’Idi distribuisce manciate di ottimismo, cercando di ravvivare l’immagine appannata dell’istituto che più di altri, per vicende ormai note all’opinione pubblica, ha subito i contraccolpi della crisi generale della sanità del Lazio. Ci tiene, il superiore, a correggere i dati diffusi alla stampa in quella che definisce “una vera e propria campagna di disinformazione” e precisa che “si sta provvedendo al pagamento, anche se parziale, della mensilità di novembre ai 1417 dipendenti e collaboratori dell’Idi, San Carlo e Villa Paola – e non 1800 come dato acquisito dai media – e il debito effettivo è di 435 milioni e non 800, che potrebbero essere ancora ridotti qualora venissero riconosciuti i crediti vantati nei confronti della Regione”. Il piano industriale presentato a fine dicembre, affidato alla Luiss Guido Carli, prevede il rilancio e il potenziamento dell’Istituto come centro di riferimento nazionale per la dermopatia e un intervento sul San Carlo di Nancy con particolare attenzione alle reti di emergenza con la contropartita di 400 esuberi, l’accorpamento delle chirurgie, con danno per quella arteriosa, eccellenza dell’Istituto. Hanno tuonato contro i sindacati ed esponenti politici di primo piano. Per il segretario generale della Cisl Fp Giovanni Faverin “l’Idi paga una gestione manageriale discutibile e sotto inchiesta. L’obiettivo della Cisl è chiaro: una seria riorganizzazione che permetta il ripiano dei debiti, primi fra tutti quelli con i lavoratori in attesa di stipendio, il mantenimento dei posti di lavoro e il livello di qualità dei servizi. Vale a dire un piano industriale che stabilisca una nuova mission e nuovi modelli assistenziali e organizzativi in linea con i migliori standard europei”. Si dice preoccupato anche il senatore del Pd Ignazio Marino “soprattutto per il ridimensionamento dell’organico di un terzo”, cui si unisce Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, che ha incontrato i lavoratori il 3 gennaio. Si fanno confronti con il piano presentato a novembre dal presidente Vincenzo Boncoraglio, con 160 esuberi, tagli severi sull’approvvigionamento di beni e servizi e pareggio di bilancio nel 2013. Progetto accantonato così come è stata rigettata la proposta di accorpamento al Bambino Gesù avanzata dalla Segreteria di Stato del Vaticano. Intanto va avanti l’inchiesta della magistratura, con 7 dirigenti della precedente gestione indagati, accusati di associazione a delinquere, appropriazione indebita e false fatturazioni.