Il Corpo forestale contro la contraffazione degli alimenti: un decalogo per la salute
Sicurezza agroambientale e agroalimentare in primo piano. Con l’iniziativa “Vero o falso”, organizzata a Roma dal Corpo forestale dello Stato il 12 dicembre, si è fatto il punto sulle garanzie per il consumatore e la tutela dei prodotti di qualità, cui si lega strettamente la tutela della salute. Alla presenza dei vertici del Corpo, del ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali Nunzia De Girolamo, dell’ambientalista storico Fulco Pratesi, si è discusso di falso agroalimentare, ponendo al centro l’importanza che tale comparto riveste per il rilancio della nostra economia. Inquietanti i dati emersi nei primi nove mesi di attività del 2013: oltre 130 reati, più di 150 denunce, quasi 5 mila controlli e 780 illeciti amministrativi, per un importo complessivo di circa 3 milioni e 465 mila euro di sanzioni. Con un aumento del 38 per cento del numero dei reati rispetto al 2012, in cui di reati se ne contestarono 95. Il fenomeno illegale del falso agroalimentare ha raggiunto un fatturato che sfiora i 14 miliardi di euro. Le più recenti operazioni dei forestali hanno portato a sequestri anche nella nostra regione: numerose forme di parmigiano reggiano a denominazione di origine protetta, che tale non era, sono state rinvenute a Frosinone. Nel corso dell’incontro, sono state fornite preziose informazioni ai consumatori, anche con dimostrazioni pratiche, al fine di rafforzare la percezione di ciò che si sta acquistando. Un decalogo con le seguenti raccomandazioni: leggere attentamente le etichette, prestare attenzione alla provenienza del cibo, conoscere le regole e il processo di produzione dell’alimento, fare attenzione al rapporto qualità/prezzo, non farsi ingannare dai claims (indicazione con composizione, ndr) in etichetta, conoscere le differenze all’interno della stessa categoria merceologica, il termine “Made in Italy” nel settore alimentare non significa che la materia prima è italiana, fare attenzione ai marchi con indicazioni di provenienza ingannevoli, segnalare le anomalie agli organi di controllo – numero del Corpo forestale 1515 – e controllare sempre le etichette.