Il Fatebenefratelli affonda, tra posti di lavoro a rischio e branchi di roditori a passeggio
Non si placano le proteste al Fatebenefratelli. Per l’ospedale dell’Isola Tiberina, nell’occhio del ciclone da mesi a causa del pericolo di licenziamento per molti lavoratori, inizia un nuovo capitolo di lotte, tra riunioni accese e sit-in per mettere al corrente i cittadini di quanto sta accadendo. “I romani devono sapere cosa stanno subendo i lavoratori e il pericolo che corre la struttura a causa dei tagli operati dalle istituzioni”, è il coro unanime degli operatori in stato di agitazione. In gioco è entrata addirittura la Prefettura per un tentativo di conciliazione. La crisi economica è stata determinata da un ‘profondo rosso’ che ammonta a 270 milioni di euro e da 14 milioni di tagli previsti in tre anni sugli stipendi del personale. In crisi è anche l’ipotesi di un piano di rilancio che non soddisfa nessuno anzi, i sindacati sostengono che sia inesistente in quanto la prevista decurtazione del 20 per cento secondo i lavoratori “sarebbe inaccettabile”, al pari del piano esuberi che indica 200 unità di personale in meno. E ora si va verso lo sciopero, che potrebbe essere indetto per il 22 settembre, con la parola d’ordine “contratto di solidarietà” per contrastare la perdita dei posti di lavoro. Ma i guai dell’ospedale dell’Isola non finiscono qui. Evidentemente, lo sconquasso portato dallo stato di agitazione si ripercuote sull’assistenza. Alcuni visitatori hanno lamentato la presenza dei grandi ratti al pronto soccorso, materializzatasi nel pomeriggio del 12 settembre sul costone di cinta all’isola dove parcheggiano le autoambulanze. E’ evidente che, in questo caso, i protocolli di sicurezza vengono assolutamente disattesi e urge una disinfezione, considerato il pericolo di contaminazione che la presenza di tali specie può arrecare al martoriato nosocomio.