“Il Forlanini diventi centro per le malattie virali”

“Il futuro della sanità del Lazio è l’assistenza domiciliare per anziani, unita al potenziamento della medicina territoriale, con i medici di famiglia come punto di riferimento”. Lo sostiene Pasquale Ciacciarelli, consigliere regionale del Lazio, presidente della Commissione cultura, spettacolo, sport, turismo, impegnato anche nel campo della sostenibilità ambientale, della sanità e del sociale. All’attivo, per l’esponente della Lega, la recente approvazione della legge numero 5 del 2 luglio “Disposizioni in materia di cinema e audiovisivo”, un piano triennale che si avvale dello stanziamento di 65 milioni “per aiutare il settore in grave difficoltà – sostiene – venendo incontro ai lavoratori e all’indotto, con notevole vantaggio per il Pil”. Rafforzare gli imprenditori valorizzando il territorio, per Ciacciarelli ha riflessi sul turismo, volano importante per il Lazio. Nell’ottica di una riscossa della regione, il consigliere si spende molto per la sanità e il sociale, con una attenzione particolare ai servizi e presidi della provincia “ormai depauperata nell’assistenza – accusa – tanto che nel Lazio non si è in grado di investire ma soltanto di pagare per la consistente mobilità passiva. I cittadini, specie se residenti in aree confinanti con altre regioni preferiscono ‘emigrare’ per avere i servizi essenziali”. E porta ad esempio gli ospedali di Frosinone, Pontecorvo e Anagni, strutture con grandi bacini di utenza che in realtà si avviano alla dismissione per carenza di operatori sanitari. “Al Santa Scolastica di Cassino – precisa – non vengono effettuati gli interventi chirurgici di elezione per mancanza di anestesisti. Ulteriori difficoltà sono costituite dal sovraffollamento in pronto soccorso, più accentuato in provincia causa la penuria di servizi territoriali”. La soluzione, azzardiamo, potrebbe venire dalla realizzazione di cinque nuovi ospedali, annunciata il 19 giugno dal presidente Nicola Zingaretti. Si prevedono ex novo l’ospedale di Latina e quello del Golfo nella stessa Asl, poi in zona Tiburtina, a Rieti ed Amatrice. “Prima di realizzare nuovi ospedali – insiste Ciacciarelli – occorre recuperare quelli esistenti. Una delle nostre battaglie riguarda il recupero del Forlanini come centro di eccellenza per lo studio e la cura delle malattie virali. Una struttura pregiata al centro della nostra città”. Con il Forlanini il discorso torna sul territorio, l’importanza del recupero delle aree abbandonate, il valore della cultura per le nuove generazioni. “Si pensi – chiosa il consigliere – che da 4 anni ci sono fondi stanziati dall’Europa per il recupero dei borghi antichi del Lazio ancora fermi in qualche cassetto regionale”.  (Nella foto: il Forlanini visto da Massimo Venanzetti)

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2 thoughts on ““Il Forlanini diventi centro per le malattie virali”

  1. Giustissimo recuperare le strutture già esistenti, prima di assistere all’ennesimo sfregio al nostro patrimonio e alla nostra storia sociale, che sicuramente non verrebbe mai perdonato. Oltre al Forlanini, ricordiamoci per favore anche lo storico San Giacomo che, oltre ad essere vincolato all’uso di ospedale, è anche un museo della sanità, con il suo teatro anatomico e gli oggetti donati nel tempo, e della stessa città con le sue memorie statuarie.

    1. Gentile De Marco, grazie per il suo appropriato intervento. Sicuramente la nostra battaglia deve essere comune con quella per il San Giacomo, con i cui rappresentanti siamo in costante contatto, e con tutti gli altri ospedali che hanno subito il disagio della chiusura. A tal fine, stiamo lavorando affinché si arrivi a una norma simile a quella che dovrebbe salvaguardare le caserme dismesse, con destinazione di fondi per riconvertirle

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