Oncologia: avanza la ricerca con terapie mirate e personalizzate. L’aumento delle opzioni terapeutiche deve essere proporzionale all’accesso alle cure per tutti. I massimi esperti in materia, da tempo si confrontano sulle ultime scoperte relative alla immunoterapia farmacologica e del tema si è parlato a Roma il 28 maggio, nel convegno “L’immuno-oncologia frontiera e futuro dei tumori”, tenutosi nella Sala degli atti parlamentari, biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”. L’iniziativa, promossa dalla Associazione  “Giuseppe Dossetti: i valori. Tutela e sviluppo dei diritti”, da decenni impegnata, con il suo Osservatorio a garantire la tutela del diritto alla salute, ha visto la partecipazione di  qualificati relatori, tra cui specialisti, ricercatori, rappresentanti di società scientifiche, economisti, rappresentanti delle istituzioni e delle professioni, manager di aziende del settore, esponenti della società civile e delle associazioni dei pazienti. Centrale il tema delle difformità di normative tra le Regioni, con la paventata disparità tra un territorio e l’altro nell’accesso alle cure. Ė Mauro Biffoni, direttore di Oncologia molecolare dell’Istituto superiore di Sanità, a illustrare il rapporto Osmed 2023 sulla disponibilità dei farmaci, rilevando che “nonostante l’Italia garantisca l’80% di disponibilità delle specialità approvate, il fondo per la farmaceutica – che si attesta al 15% dei 132 miliardi stanziati per l’anno in corso – risulta al di sotto delle necessità per una spesa più che raddoppiata, in relazione alla notevole crescita nell’uso degli anticorpi monoclonali”. Ci si chiede, con tali scenari, quali potrebbero essere i rimedi: dalla revisione dei tetti di spesa al pagamento riferito al risultato della terapia, con rimborso in caso di insuccesso. Nodo centrale del nuovo approccio ai farmaci oncologici innovativi – come sostenuto dai membri del Comitato scientifico dell’Associazione Dossetti Vittorio Donato, Silvio Gherardi e Mario Caligiuri – deve essere il cambio di paradigma: “trasformare la spesa farmaceutica in investimento”, un concetto ribadito dal professor Ruggero De Maria, presidente di “Alleanza contro il cancro”,  considerate le positive ricadute nel tempo, in termini di risparmio sui costi dei ricoveri, delle terapie e dei costi sociali, come perdita del lavoro e gravami nell’assistenza domiciliare. In un panorama scientifico in cui si fanno sempre più strada molteplici opzioni terapeutiche, con particolare focus sulla medicina personalizzata, un supporto può arrivare dalla HTA (Health Technology Assessment), che consente un approccio critico sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale ma, secondo gli esperti, l’analisi costo/efficacia del farmaco non esaurisce tutte le domande. Occorre considerare gli aspetti valoriali, un punto che i rappresentanti dell’Associazione Dossetti pongono in primo piano. “Per la cura dei tumori, dobbiamo guardare al futuro con ottimismo – dichiara il presidente del comitato scientifico Silvio Gherardi – nel 2050 da seconda causa di morte in Italia diverranno la terza, grazie a tecnologie e cure sempre più sofisticate. C’è da chiedersi se ce lo possiamo permettere, con l’attuale Servizio sanitario ma il valore della persona, è sicuramente al primo posto rispetto al costo di una cura”. Economisti, ricercatori e decisori politici debbono tenerne conto.

 

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