In barella Anna ritrova il suo compagno di giochi

“E’ stato lui a riconoscermi. Giocavamo insieme a San Felice a Cancello da bambini ma non ci ha messo molto a individuare, fra mille voci, la mia cantilenante lamentela”. Ė sorpresa Anna, sorpresa e divertita allo stesso tempo, nonostante gli acciacchi degli imminenti 80 anni, quella tosse persistente e uno stato di prostrazione legato alla inimmaginabile attesa di un letto. Entra lunedì sera, 28 novembre e soltanto il mercoledì all’ora di pranzo, può essere trasferita dal pronto soccorso alla medicina B. I malanni, la debolezza, la confusione mentale, lo stato di disagio, non le impediscono di gioire per il fortuito incontro che la riporta alla sua infanzia, in provincia di Caserta. “Sei tu, sei proprio tu, la nipote di donna Antonietta!”. “Non ho fatto in tempo a voltarmi verso la barella accostata alla mia – racconta l’anziana – che subito Michele mi ha guardato negli occhi e in un lampo ha riconosciuto la sua antica compagna di giochi”.

Così, tra un ricordo e l’altro, un aneddoto e una lamentela, le infinite ore di pronto soccorso – stipati in una stanzetta stracolma di barelle – passano velocemente, inseguendo la speranza di una pronta guarigione. Rabbia, dolore, sconforto, per una volta lasciano il posto a sentimenti positivi. Forse è proprio vero che a volte, in pronto soccorso, avvengono miracoli.

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