Sono ricoverati al Sant’Eugenio in codice rosso, con serie ustioni, i tre operatori della Protezione civile e il vigile del fuoco impegnati nell’incendio di sterpaglie che si è sviluppato oggi, intorno alle 13 nella grande distesa verde nota come pratone di Torre Spaccata, in zona Cinecittà est. Nella grande distesa di 60 ettari, un lembo di campagna romana miracolosamente preservato tra la soffocante urbanizzazione del quartiere don Bosco, le fiamme hanno distrutto con violenza la rigogliosa e preziosa vegetazione spontanea: finocchio, mentuccia, elicriso. Allertati gli uffici di Roma Capitale e della Regione Lazio, che seguono in tempo reale le operazioni. Sulle condizioni di salute dei ricoverati, è intervenuto il presidente della regione Lazio, che ha espresso totale solidarietà. “Seguo con attenzione insieme ai vertici della Asl Roma 2 le condizioni di salute dei tre volontari e del vigile del fuoco rimasti ustionati questo pomeriggio e in cura al Sant’Eugenio. A loro il mio pensiero cui si unisce quello di tutta la Regione”. Sul posto le forze dell’ordine: polizia di Stato e polizia locale di Roma Capitale, oltre ai vigili del fuoco. Chiuse al traffico le strade circostanti viale Bruno Pellizzi, via di Torre Spaccata e via Rolando Vignali. Da tempo, i residenti propongono che l’area, appartenente alla Cassa depositi e prestiti,  piuttosto che subire una colata di cemento, diventi un parco archeologico e ambientale. Confinante con il Parco di Centocelle, da cui lo separa soltanto viale Togliatti, il pratone, in seguito agli scavi preventivi per realizzare il progetto Sdo, sistema direzionale orientale poi interrotto, ha portato alla luce tra il 1997 e il 2006 quattro ville romane suburbane, un piccolo miracolo in un territorio che vide l’uomo presente fin dall’epoca neolitica.

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