Inclusione e partecipazione: è il Welfare del Lazio
Regione e sociale: si parte il 12 settembre con la presentazione delle linee guida presso la sala Tirreno della Regione Lazio, dalle 9 alle 14 ma il processo di costruzione del nuovo Welfare è iniziato da tempo. Le linee guida tracciate dall’assessore Rita Visini, reperibili sul sito www.socialelazio.it, raccontano di un sistema rifondato, attraverso l’integrazione di interventi e servizi sociali, di cui il distretto sociosanitario è l’ambito territoriale ottimale. Da qui, all’integrazione dei due servizi – sociale e sanità – il passo è breve e lo testimoniano due elementi fondamentali: la denominazione della VII commissione consiliare di via della Pisana, presieduta da Rodolfo Lena “Politiche sociali e salute” e il disegno di legge regionale che porta il numero 23, di recepimento della normativa nazionale 328 del 2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. Un pullulare di iniziative che vedrà il culmine nella stesura del Piano sociale integrato regionale degli interventi e dei servizi sociali 2014-2016, con l’intento di definire i livelli essenziali di assistenza sociale, passare da un sistema di aiuti prevalentemente monetari a un mix di assegni economici e servizi in rete, da garantire attraverso il coinvolgimento di vari attori: dalle imprese alle fondazioni bancarie, dal terzo settore ai sindacati, per costruire un circolo virtuoso “comunità-bisogni-sviluppo”. Proprio questo ricorso alla comunità e alla rilevazione dei bisogni, ha fatto sì che il piano sociale integrato fosse alla portata di tutti coloro che siano interessati alla sua realizzazione. Attraverso l’indirizzo mail tutti.inclusi@regione.lazio.it, è possibile concorrere alla sua formazione con il contributo di tutti i soggetti-chiave del sistema Welfare regionale. Così riflessioni, suggerimenti e proposte di integrazioni o modifiche, verranno a corredare un piano alla cui stesura collaboreranno gruppi di lavoro che definiranno il cosiddetto “Welfare plurale”, sistema allargato di governo in cui, “accanto alla promozione e alla regolazione pubblica convive la co-progettazione”. Altro elemento qualificante della riforma sarà la sussidiarietà orizzontale, ovvero la collaborazione tra le istituzioni e la cosiddetta “società civile”, al fine di favorire una corretta lettura dei bisogni, una oculata programmazione, assicurando una razionale regia degli interventi con costante monitoraggio della qualità dei risultati