Un Ferragosto da dimenticare per la sanità e per i suoi operatori. Protagonista, come sempre, il pronto soccorso di vari ospedali, messo a ferro e fuoco, con vari episodi di violenza. Un copione che si ripete ormai troppo di frequente. La prima aggressione a Castellammare di Stabia, ospedale San Leonardo. Un uomo di 62 anni, nella notte tra il 15 e il 16 agosto, spazientito per l’attesa a cui era sottoposta la figlia 19enne, in attesa di essere visitata per sospetta bronchite, si è avventato con una mazza da baseball su arredi e persone, causando il ferimento di 10 infermieri, un medico e una guardia giurata. L’aggressore, noto alle forze dell’ordine per una serie di altri reati, è stato arrestato ed è in attesa di essere interrogato. L’escalation di violenze però non si è arrestata: in 24 ore, in Puglia, sono stati aggrediti due infermieri. Il primo episodio vede al centro il pronto soccorso dell’ospedale di Galatina, la mattina del 16 agosto, quando un infermiere è stato improvvisamente aggredito dal marito di una potenziale paziente in attesa con un codice verde ovvero, indicativo di una patologia non grave. Anche in questo caso, è stata l’attesa a far saltare i nervi all’uomo, che avrebbe colpito alle spalle un infermiere procurandogli un trauma cranico e uno stato ipertensivo, mentre  un medico cercava invano di placarlo ricevendo, a sua volta, minacce di percosse. Immediata la reazione del direttore generale della Asl di Lecce. Stefano Rossi, che ha commentato sottolineando la frequenza di tali episodi, ritenuti “inaccettabili, con professionisti sanitari che lavorano in un clima di tensione e paura, che si trasmette agli utenti, involontari testimoni di episodi di violenza”. Analoga rappresentazione dei fatti la mattina di sabato 17 agosto nel pronto soccorso del Policlinico di Foggia. Innervosito dall’attesa per essere visitato, un 48enne ha schiaffeggiato un infermiere e ha inveito contro chi era presente nei locali dell’emergenza. E l’elenco purtroppo non finisce qui. Alle violenze in ospedale, si aggiunge la notizia del temporaneo sequestro di una infermiera in servizio presso la seconda sezione della Casa circondariale di Bari “Francesco Rucci”. Secondo l’agenzia Agi, la professionista sarebbe stata rilasciata poco dopo l’atto dimostrativo, da inquadrare tra le rivolte scoppiate negli ultimi giorni nei penitenziari, contro il sovraffollamento e le proibitive condizioni di detenzione. Ė evidente che il livello dello scontro si inasprisce ed è allarmante il fatto che a farne le spese siano i sanitari la cui incolumità deve essere assolutamente garantita. (Nella foto: infermieri manifestano contro le aggressioni)

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