Infezioni assistenziali, correre ai ripari
Convegno alla Camera dei deputati e ordine del giorno a firma Ciocchetti
Infezioni correlate all’assistenza, una insidia in più contro cui occorre prendere immediate e adeguate misure. Sono patologie acquisite e costituiscono la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria. Possono verificarsi in ogni ambito assistenziale, inclusa l’assistenza domiciliare. Nel primo caso, secondo uno studio nazionale, le infezioni sono stimate in 6,3 pazienti su 100, nelle cure a casa è un paziente ogni 100 a essere colpito. In Europa fanno registrare 16 milioni di giornate di degenza aggiuntive e quindi, influiscono anche sul piano economico. Per questo la Camera dei deputati ha approvato nello scorso aprile un ordine del giorno sul tema, a firma del vicepresidente della commissione Affari sociali e sanità di Montecitorio Luciano Ciocchetti, che il 12 giugno ha promosso al riguardo il convegno “I dispositivi di protezione per l’operatore sanitario nelle aree critiche: nuove tecnologie”, con la presenza di esperti, ricercatori, docenti e rappresentanti di aziende del settore degli strumenti per contrastare il fenomeno. “Abbiamo un serio problema come sistema Paese, con una presenza più alta rispetto ad altre nazioni europee di infezioni ospedaliere”, ha esordito il deputato di Fratelli d’Italia introducendo la conferenza. “Abbiamo anche un problema legato alla carenza di nuovi antibiotici che possano contrastare le infezioni antimicrobico-resistenti. Dobbiamo quindi fare un lavoro di prevenzione legato anche all’utilizzo di dispositivi sanitari. Ho già presentato e fatto approvare come Ordine del Giorno alla Camera dei deputati, con parere favorevole del Governo, un documento che impegna l’esecutivo a stabilire delle linee guida sul materiale e su tutti i dispositivi sanitari di protezione utilizzati dal personale sanitario”. A supporto delle argomentazioni del parlamentare, sono intervenuti Alberto Firenze, docente dell’Università di Palermo e Roberto Lombardi docente e dirigente del dipartimento Igiene del lavoro Ispesl. Il primo ha evidenziato l’impegno dell’Oms che nel 2019 ha lanciato la Giornata per il lavaggio delle mani mentre Lombardi, sottolineando l’incidenza dei decessi, ha insistito sulle buone pratiche da attuare in ambito ospedaliero e assistenziale. In particolare, sono le cosiddette aree critiche in sanità, quelle su cui concentrare la propria attenzione per applicare tutte quelle misure di protezione atte a scongiurare il pericolo di infezioni, come prevede la legislazione. Si tratta di coinvolgere le Regioni e gli organismi preposti – hanno sottolineato i rappresentanti delle aziende di settore – specificando che, negli intendimenti degli operatori non si guarda soltanto al risvolto economico ma soprattutto della cura della salute e della prevenzione dalle infezioni correlate all’assistenza.