Intelligenza artificiale, l’esperienza del dottore
In due anni 42.272 pubblicazioni prodotte sulle riviste medico-scientifiche sull’argomento
Ė il tema all’ordine del giorno. Non c’è testata, talk show, esperto o intellettuale che non ne parli. Si tratta della Intelligenza artificiale – sigla AI artificial intelligence – di cui si è occupato il convegno nella Sala del refettorio di Palazzo San Macuto “Intelligenza artificiale sfide e opportunità”, promosso da Paolo Ciani, deputato di Demos, lo scorso 15 gennaio. Relatori di primo piano, come l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita; l’eurodeputata Dem Beatrice Covassi; Sandro Petrolati, primario cardiologo dell’ospedale San Camillo di Roma e direttore della cardiologia del programma di assistenza Global health telemedicine; Carla Ciavarella, membro del Consiglio d’Europa ed esperta di carcere e libertà vigilata. L’innovazione, a cui molti guardano con perplessità, secondo monsignor Paglia “deve essere supportata da un robusto contesto giuridico internazionale, con l’ausilio della politica, affinché non si finisca in mano a club e gruppi che prenderanno il sopravvento”. Sulle positive potenzialità dell’AI in medicina si esprime Sandro Petrolati, parlando dell’aiuto del “dottor AI, che ha sostituito il dottor Google”, come ausilio prezioso per la telemedicina. E non solo. “La valutazione epidemiologica e delle anamnesi fatta dalla AI – sostiene lo specialista – può ridurre di molto gli errori medici e evitare una massa di esami inutili, accorciando le liste d’attesa. E ancora, l’intelligenza artificiale può rendere elettrocardiogrammi ed ecografie molto più dettagliate in senso predittivo”. Una serie di benefici di non poco conto, considerate le 42mila 272 pubblicazioni prodotte in due anni dalle riviste mediche sul tema. Esempio calzante i risultati sul campo, riferiti al programma sanitario “Dream”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio in molti paesi della Africa subsahariana. Il dottore riferisce come con la telemedicina “si possano avere diagnosi molto più accurate a distanza, in contesti in cui mancano Tac e strumenti di indagine raffinati. Per un’ecografia basta un tablet e l’operatore sanitario, guidato dall’AI, impara a farle in mezzora, invece che in sei mesi”. Miracoli di una tecnologia che dovrebbe comunque migliorare le nostre esistenze, sempre attraverso la supervisione dell’uomo.
Link del convegno: https://www.democraziasolidale.it/convegno-intelligenza-artificiale-sfide-e-opportunità-con-mons-paglia-video/(si%20apre%20in%20%una20nuova%20scheda/