Interrogazione per i terapisti dei disabili minori
Il consigliere Ciacciarelli chiede alla Regione Lazio di stabilizzare il personale sanitario
Il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva (Tnpee) è una figura professionale dell’area sanitaria che svolge attività di abilitazione, di riabilitazione e di prevenzione rivolte alle disabilità dell’età evolutiva nella fascia di età compresa tra il primo anno di vita e i 18 anni. Sebbene non numerosi in organico, i terapisti sono comunque figure determinanti per la salute dei più piccoli e nelle Asl svolgono un ruolo insostituibile. Per questo nel 2020 la Asl di Frosinone ha pubblicato un avviso per l’assunzione di 13 professionisti con tale specializzazione che, a tutt’oggi, attendono che la Regione Lazio approvi le procedure per la stabilizzazione, al fine di veder consolidato il proprio rapporto di lavoro che come verificatosi per molte altre figure sanitarie, in particolare operatori assunti per l’emergenza Covid, continuano a vivere il proprio percorso lavorativo senza nessuna sicurezza. Purtroppo il sovrapporsi di norme, e i ritardi con cui si procede alle procedure di assunzione – sebbene sia vigente un accordo sindacale del 30 ottobre 2021 che prevede l’assorbimento per questi professionisti – stanno cristallizzando la situazione per cui questi tecnici stanno attendendo invano che la Regione applichi le corrette procedure di legge. A tal proposito, il consigliere regionale del Lazio Pasquale Ciacciarelli, ha rivolto una interrogazione al vicepresidente della giunta Daniele Leodori, affinché renda noti “gli eventuali provvedimenti normativi e finanziari assunti per ripristinare la corretta procedura di proroga e stabilizzazione dei professionisti in oggetto presso la Asl di Frosinone”. Nell’atto consiliare, l’esponente della Lega mette in luce la drammatica situazione determinatasi con le assunzioni nel periodo pandemico che, a causa della “applicazione di forme contrattuali con procedure flessibili, hanno determinato un consistente incremento del numero dei precari in sanità, che raggiungono la esorbitante cifra di 66.029 operatori”. Una situazione ingestibile, considerato che la tendenza che si è fatta strada, è sempre di più l’assunzione di liberi professionisti con contratto a partita Iva.