Emergenza topi, a Roma è allarme e le conseguenze dell’invasione potrebbero avere ripercussioni sulla salute dei cittadini. Secondo la Società italiana di medicina ambientale, nella capitale il numero dei roditori arriverebbe a 10 milioni – in pratica 3,5 per ogni abitante – con presenza in tutti i quartieri, non solo in quelli centrali. In caso di contatto ravvicinato ci sarebbero pericoli per la salute, considerato che i ratti potrebbero veicolare patologie importanti tra cui la salmonella, la toxoplasmosi, il tifo murino e, in casi più gravi colera e peste. Sul caso ha presentato il 4 settembre una interrogazione urgente al sindaco il consigliere comunale Fabrizio Santori, in cui si chiede in che modo l’amministrazione guidata da Roberto Gualtieri intenda risolvere il problema dell’emergenza topi. L’esponente capogruppo della Lega, in un comunicato fa presente che “l’appalto per la derattizzazione predisposto da Virginia Raggi è fermo da sette anni. Un aspetto dell’incuria con cui deve fare i conti la Capitale” precisa, rendendo noto che “tutto il sistema che dovrebbe garantire l’igiene, la cura e il decoro della città è bloccato in un groviglio di inadempienze e ritardi anche per la manutenzione del verde, con piante infestanti, erbacce e immondizia ovunque, alberi che rovinano a terra quasi ogni giorno, mentre anche le scuole attendono ristrutturazioni che non arrivano mai”. Attualmente la bonifica dai ratti è effettuata dall’Ama con interventi ritenuti da Santori sporadici e inadeguati. “Non c’è da stupirsi – insiste – se nelle fogne capitoline ci siano milioni e milioni di topi che banchettano tra i rifiuti di cui la città abbonda”, considerato che caldo ed emergenza rifiuti potrebbero portare a un peggioramento della situazione igienico-sanitaria, facendo scattare l’allarme.

Commenti Facebook:

Commenti