La Campania vara la legge anti mobbing
Osservatorio regionale, centro di riferimento e ambulatori Asl. Sportelli di ascolto nei comuni
Mobbing e disagio lavorativo: la Regione Campania approva una legge a contrasto del fenomeno che grazie a un primo stanziamento di 200mila euro, consentirà l’attivazione di una rete di presidi e servizi nelle Asl del territorio. Strumenti a disposizione saranno in primo luogo l’osservatorio regionale, il centro di riferimento e due centri clinici e, contestualmente, verrà rafforzato il centro di riferimento presso la Asl Napoli 1, primo esempio di ambulatorio sovradistrettuale attivo dal 2001 nell’azienda sanitaria del centro città. “Nei 17 anni di attività – sostiene il direttore del centro Paolo Pappone – attraverso i racconti di oltre 1500 lavoratori ho raccolto le testimonianze del progressivo logoramento delle relazioni umane nei contesti lavorativi e ho toccato con mano, quanto profondamente tale condizione possa incidere sulla salute psichica delle persone”.
Elementi basilari della lotta al mobbing e disagio lavorativo, oltre alla necessaria opera di prevenzione, sono la formazione e sensibilizzazione della collettività, attraverso punti di ascolto e sportelli territoriali istituiti presso i comuni. Il fenomeno, secondo i relatori della legge votata il 26 settembre all’unanimità dai 36 presenti in Consiglio, “ha ricadute che si ripercuotono negativamente sulla comunità, ingenerando meccanismi perversi che producono diseconomie e costi sociali altissimi”.
Soddisfazione, con una punta di rammarico, è espressa da Fernando Cecchini sindacalista Cisl, uno dei massimi esperti e precursori sullo studio del fenomeno in Italia. “Plaudo alla notizia dell’approvazione delle ‘Norme per la tutela della salute psicologica nei luoghi di lavoro e la prevenzione del mobbing e disagio lavorativo’. Mi rattrista però constatare che la Regione Lazio sul tema sia ancora latitante, nonostante i ripetuti e continui appelli verso la proposta di legge gemella del 29 ottobre 2015, nata prima di quella Campana ma totalmente ignorata dai consiglieri della Pisana”.