La lingua dei segni approda in ospedale
Sant’Andrea e Spallanzani offrono un servizio di interpretariato Lis per l’accesso ai sordi
Un regalo importante, con cui la Giornata mondiale dei sordi – che si celebra ogni anno nell’ultima domenica di settembre – acquista un significato particolare. Dal 28 di questo mese, i cittadini con problemi uditivi, che si rivolgono all’ospedale Spallanzani di via Portuense o al Sant’Andrea, nel quadrante di Roma Nord, potranno usufruire gratuitamente del supporto di un interprete professionista della Lingua dei segni italiana (Lis) tramite una videochiamata per la traduzione a distanza. Il servizio, che utilizza applicazioni e tablet dedicati e attivati dal personale sanitario appositamente formato, sarà disponibile presso ambulatori, degenze, punti informativi e, al Sant’Andrea, anche presso il pronto soccorso. Un passo avanti fondamentale, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, nei confronti di un tema che da decenni stenta ad imporsi nel dibattito scientifico. Dal 1958, anno in cui fu istituita dall’Ente nazionale sordi tale celebrazione, numerose sono state le iniziative a sostegno di questa battaglia di civiltà, volta a favorire la totale integrazione di persone con vulnerabilità uditive attraverso un percorso legislativo che integri questa comunità desiderosa di mostrare a tutti il proprio orgoglio e la propria cultura, attraverso quel linguaggio vivace e particolare, che forse esprime molto di più di tanti dialoghi vocali. Molto clamore suscitò in Italia il primo flash mob organizzato il 28 settembre 2013, con piazze e città mobilitate per chiedere al Parlamento di approvare il disegno di legge per il riconoscimento ufficiale della Lis, evento realizzatosi il 19 maggio 2021, una giornata storica per i sordi. Così, tra le prime, le due importanti realtà sanitarie della Capitale compiono un passo fondamentale in tal senso, consentendo alle persone sorde di accedere a tutti i servizi senza la necessità di essere accompagnati. “Un’opportunità fondamentale per garantire inclusione ed equità ma anche sicurezza nell’accesso ai servizi sanitari – ha dichiarato l’assessore regionale ai Servizi sociali e alla persona Massimiliano Maselli – laddove una efficace comunicazione tra medico e paziente, soprattutto in condizioni di urgenza o emergenza, migliora l’accessibilità alle cure e alle modalità di intervento sanitario a beneficio del processo di cura”. Soddisfazione è stata espressa dai vertici del Sant’Andrea e dello Spallanzani. Nel primo caso, il commissario straordinario dell’Istituto per le malattie infettive Cristina Matranga ha riconosciuto come una sanità più equa e accessibile passi necessariamente da una comunicazione più efficace tra paziente e operatore. “Lo Spallanzani si conferma un Istituto i cui capisaldi sono l’inclusione e l’umanizzazione”, ha concluso. In linea con progetti di inclusione è da tempo il Sant’Andrea, che ha già sperimentato “Tobia”, la modalità con cui persone diversamente abili ricevono un approccio alle cure che ne consente la totale integrazione facilitandone l’accesso.