Lea e malattie rare, l’associazione Dossetti annuncia una class action

pronto soccorso OspedaleIl prossimo 28 febbraio, l’Associazione “Giuseppe Dossetti – I Valori”, da anni impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, presenterà una diffida nei confronti delle istituzioni – in primo luogo il ministero della Salute – chiedendo il rispetto delle leggi in materia. “A tale atto formale – spiega il segretario nazionale Claudio Giustozzi – seguirà un’azione legale senza precedenti. Invitiamo pertanto tutti i cittadini che si ritengono lesi nel loro diritto fondamentale, ad aderire alla class action che di qui a breve avvieremo. Non si contano più le volte che abbiamo ascoltato e letto annunci sull’aggiornamento dei Lea (livelli essenziali di assistenza) e del registro delle malattie rare da parte dei governi che si sono succeduti negli ultimi 10 anni – continua il segretario – istituzioni che dovrebbero stare accanto ai cittadini e li stanno invece privando della speranza”.

Giustozzi si riferisce in particolare ai numerosi decreti, da ultimo quello di Renato Balduzzi che, a suo avviso creerebbero “aspettative nei malati senza rispettare le scadenze prefissate aggiungendo al danno anche la beffa”. Poi, elencando le attività che  l’Associazione  continuerà a promuovere, il segretario aggiunge “continueremo la riflessione e il dibattito sull’efficacia del sistema salute italiano, a nostro avviso moribondo sotto i colpi del federalismo sanitario, ormai evidentemente fallito. Ne è la riprova l’ultima indagine ministeriale sullo stato di applicazione dei livelli essenziali di assistenza, che promuove solo 9 regioni su 21, tracciando una cartina sanitaria dell’Italia a 21 velocità, con la maggioranza assoluta delle Regioni che non riesce a garantire neppure i servizi basilari, pur continuando a spendere miliardi di euro”. A tal fine, la Dossetti dà appuntamento il 7 marzo 2014 presso il palazzo dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati, con gli “Stati generali della Salute articolo 32”, un confronto tra la società civile, le istituzioni, le imprese, per valutare la possibilità “di tornare a un sistema sanitario centralizzato ed equo”, conclude Giustozzi. Per approfondimenti www.dossetti.it

Commenti Facebook:

Commenti