Cento giorni di governo regionale, primi bilanci e interessanti spunti. Uno degli elementi di cui tener conto, è la semplificazione della normativa regionale, su cui si sta lavorando attivamente in materia urbanistica. A presentare la novità, l’assessore Pasquale Ciacciarelli, che in una affollata assemblea che si è svolta a Cassino il 24 giugno, nel tracciare il bilancio di questi primi tre mesi di amministrazione, ha evidenziato l’importante opera di snellimento delle norme. “Di fronte a una eccessiva stratificazione normativa che spesso arreca non pochi problemi interpretativi agli operatori del settore – ha esordito l’assessore – abbiamo ritenuto necessario superare tale problematica, che tanto aggrava le procedure, attraverso l’elaborazione di una nuova legge urbanistica ispirata a criteri di semplificazione e razionalizzazione dei testi normativi esistenti, così da garantire un disegno unitario per quanto attiene alla materia. Il tutto è affidato alla commissione tecnica, che si occuperà della relativa elaborazione”. L’assessore ha accennato anche alla proposta di regolamento regionale che detta le modalità operative per l’applicazione delle procedure e ha citato la piattaforma, in via di attivazione, che consentirà di assicurare una assistenza veloce ai comuni in caso di necessità. Ed è evidente il beneficio apportato dall’ottimizzazione delle procedure in questi primi cento giorni, che ha consentito di dare risposte in materia di politiche abitative, di verde e sociale e, per la prima volta, nel settore delle politiche del mare, un asset strategico per la Regione Lazio. Viene spontaneo chiedersi: qualcuno ha pensato a una azione simile anche in campo sanitario? Sebbene il presidente Francesco Rocca abbia puntato molto sull’uso degli strumenti informatici per la ricerca posti letto e lo snellimento delle attese in pronto soccorso, riteniamo che sarebbe operazione meritoria provvedere anche in questo campo a una razionalizzazione normativa. Troppe, troppo complesse, eccessivamente frammentate e sovrapponibili l’una all’altra, le normative sanitarie rischiano di essere di grande ostacolo a una riorganizzazione del settore. Basti pensare che, dal 1978 in poi, anno della grande Riforma sanitaria – legge 833 approvata il 23 dicembre – è stato un succedersi di altre norme, riforme della riforma, ulteriori aggiustamenti e/o appesantimenti vari nel giro di venti anni, fino ad arrivare alla riforma del Titolo V nel 2001, che ha innovato profondamente con numerosi poteri affidati alle Regioni e la conseguente, ridondante produzione di ulteriori regolamenti e disposizioni locali, che sono andati a gravare su una materia già abbondantemente appesantita. Ebbene, in questo caso, l’Urbanistica potrebbe essere di grande aiuto e di sprone, quale modello da assumere per operare un significativo sfoltimento delle norme che dovrebbero disciplinare la nostra salute e che spesso vanno a costituire una barriera per l’attuazione di tale diritto, costituzionalmente garantito.  (Nella foto: Pasquale Ciacciarelli)

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