Lenza: “Più investimenti in prevenzione”
Il presidente dell’Ordine delle professioni sanitarie chiede più attenzione alle istituzioni
Sulla prevenzione l’Italia e l’Europa sono in ritardo. Lo ha sottolineato l’Ocse, l’organizzazione per lo sviluppo economico, impegnata a promuovere il benessere economico-sociale dei cittadini. Nel 2019, prima della pandemia, la spesa per la prevenzione nei paesi Ocse rappresentava solo il 2,7% della spesa sanitaria totale. “Troppo poco” commenta Andrea Lenza (nella foto), presidente dell’Ordine dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni tecnico-sanitarie, riabilitative e della prevenzione. Reduce dalla “Settimana Europea di Salute Pubblica”, una importante iniziativa creata nel 2019 nell’ambito dei Paesi Ue, a cui l’Ordine ha aderito, il presidente ha posto l’accento sull’importanza della cooperazione tra vari settori del Servizio sanitario e sugli investimenti relativi all’argomento. “Siamo fermamente convinti che sia necessario promuovere una collaborazione intersettoriale per affrontare le tematiche cruciali di Sanità pubblica – ha dichiarato – in particolare, vogliamo continuare a tenere alta l’attenzione sulla prevenzione. È essenziale investire di più, incentivando screening, controlli e tutela della salute nei luoghi di lavoro”. Non secondaria a tale impegno, secondo Lenza, è una particolare attenzione da riservare a una attività essenziale come la comunicazione “per far fronte a fenomeni come l’esitazione vaccinale – sostiene – più prevenzione significa meno malati in futuro e meno costi sanitari, dunque maggiore sostenibilità per il Servizio sanitario nazionale”. Molto articolato il programma della “cinque giorni” – dal 22 al 26 maggio – il cui focus ha avuto come tema “Salute pubblica: problemi globali, azioni locali”, con approfondimenti quotidiani su salute mentale, diversità nella salute, accesso alle cure, prevenzione e controllo delle malattie croniche e infine, le emergenze sanitarie globali e le risposte fornite. “Come Ordine siamo impegnati a promuovere il lavoro delle nostre 18 professioni sanitarie – chiosa Lenza – chiediamo perciò alle istituzioni più attenzione su questo tema e più investimenti soprattutto per i dipartimenti per la prevenzione, spesso depotenziati”.