Liste d’attesa: uno stop che parte dall’Emilia

antonello-aurigemmaProposto dal gruppo regionale di Forza Italia un ordine del giorno per azzerare i tempi

Stop ai tempi biblici in Asl e ospedali del Lazio: la ricetta arriva dall’Emilia. Nel Consiglio straordinario sulla sanità tenutosi alla Pisana il 14 novembre, è stato approvato l’Ordine del giorno 91, firmato da esponenti di Forza Italia tra cui Giuseppe Simeone e Antonello Aurigemma che commentano in una nota: “I cittadini debbono avere una sanità equa ed accessibile a tutti, per questo abbiamo avviato un percorso che punta, nell’arco di breve tempo ad ampliare l’offerta delle prestazioni sanitarie sulla base di quanto proposto in Emilia Romagna. Si tratta – continuano i consiglieri – dell’apertura 7 giorni su 7 delle strutture sanitarie pubbliche e private, dando la possibilità alle Asl del Lazio di acquistare dal privato accreditato prestazioni a tariffa calmierata, consentendo così agli utenti di accedere a specialistica e  alta diagnostica, pagando una tariffa pari al ticket della prestazione stessa”. Sebbene nel Lazio si siano succeduti decreti e regolamenti per aggredire l’annoso problema dei tempi biblici delle prestazioni, a tutt’oggi il problema non è risolto: le liste d’attesa per esami e visite nel 2016 peggiorano costantemente in tutte le strutture regionali. Solo ad aprile 2016 erano 108 gli appuntamenti oltre i 100 giorni, 36 oltre  i 200 giorni e ben 31 oltre i 300 giorni. Per due esami, ecografia dell’addome superiore ed eco-doppler dei tronchi sovraortici nessuna struttura pubblica è in grado di fissare un appuntamento entro i tempi previsti dalla legge: 30 giorni per le visite ambulatoriali, 60 per prestazioni diagnostiche per immagine. “Occorre perciò attuare interventi radicali per garantire una offerta sanitaria consona alla domanda, monitorando costantemente la situazione reale delle liste di attesa e la loro gestione, puntando ad apportare i correttivi laddove siano necessari e non prorogabili”, insistono i consiglieri. Per gli esponenti di Forza Italia, sostenitori del piano dell’Emilia Romagna “è vincente puntare sull’incremento delle prestazioni facendo leva sull’acquisto delle stesse da strutture private accreditate a costi calmierati. Piano che ha consentito in tempi brevissimi, da settembre 2015 a febbraio 2016, di garantire l’erogazione entro i tempi stabiliti (30 giorni per le visite, 60 per gli esami diagnostici) di oltre il 94% delle visite e degli esami diagnostici richiesti a fronte del 58% delle visite e degli esami strumentali forniti a gennaio 2015”.

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