Lo scudo “ai tempi del Covid”

“Giornata internazionale dell’infermiere: dal Senato arrivano segnali positivi”. Lo ha rilevato il segretario nazionale Ugl Salute Gianluca Giuliano, commentando l’approvazione di un emendamento all’articolo 3 del decreto legge 44 “Dl Covid” che introduce lo scudo penale, ovvero una norma che mette in sicurezza i professionisti della sanità, estendendolo al periodo di emergenza per pandemia. “Si aprono così le porte – commenta Giuliano in una nota del 13 maggio – alla tutela sull’operato di operatori sanitari impegnati nella lotta al Covid-19, finalmente ci siamo. Ci troviamo di fronte a una norma – prosegue il sindacalista – che metterà in sicurezza tutti quei professionisti eroi che in questi mesi si sono trovati a combattere, con coscienza e diligenza, contro un nemico sconosciuto”. La responsabilità penale verrà limitata alla sola colpa grave per i casi verificatisi durante il periodo della pandemia, una tutela maggiore e un sospiro di sollievo per i professionisti, per cui l’impatto iniziale con le conseguenze del virus, combattuto spesso in carenza di dispositivi e strumentazioni idonee, è stato drammatico. “Nel contenuto dell’emendamento si specifica che il grado della colpa sarà valutato tenendo conto della limitata conoscenza scientifica al momento della patologia – spiega ancora Giuliano – delle poche risorse umane e materiali a disposizione a fronte dell’altissimo numero dei casi trattati”. Una decisione oculata, considerato il grado minimo di esperienza e conoscenza di operatori non specializzati chiamati ad affrontare l’emergenza. “Lo scudo penale – precisa il sindacalista – non significa colpo di spugna e rigetto delle responsabilità di chi ha operato con imperizia o negligenza. Riteniamo però che sia un segnale di civiltà che la politica rivolge a  un esercito di sanitari diligenti e generosi, ancora oggi impegnati nella guerra al virus”.

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