“La crescente digitalizzazione della sanità lombarda, un ambito in cui la Regione è leader a livello nazionale, impone un continuo miglioramento delle misure di sicurezza informatica. Abbiamo avviato iniziative di consolidamento delle infrastrutture presso datacenter centralizzati e collaboriamo con una task force di esperti del centro di competenza di CyberSecurity della nostra società in-house Aria Spa. La tutela dei dati sanitari va ben oltre la protezione di semplici informazioni, poiché in gioco ci sono le vite delle persone”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenuto oggi a Palazzo Lombardia al convegno ‘La minaccia cibernetica al settore sanitario’. All’appuntamento hanno preso parte anche il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri e Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, Nunzia Ciardi, vicedirettore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e Guido Bertolaso, assessore al Welfare della Regione Lombardia. Il presidente ha ringraziato l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale per il tempestivo intervento in supporto della Azienda sanitaria Rhodense durante l’estate, quando tre presidi ospedalieri lombardi sono stati colpiti da un attacco informatico. “Grazie alla loro assistenza, siamo stati in grado di ripristinare rapidamente i servizi e prevenire danni maggiori”, ha dichiarato Fontana. In Regione Lombardia abbiamo fatto notevoli sforzi per potenziare il Fascicolo Sanitario Elettronico che ci vedono coinvolti in un percorso di evoluzione sempre più avanzato. Un settore sanitario più tecnologico e digitale migliora prevenzione, cura e assistenza dei pazienti. “Gli attacchi informatici – ha aggiunto il sottosegretario  Alfredo Mantovano – non possono essere ridotti alla dimensione del dato statistico, hanno conseguenze dirette sulle persone e sul funzionamento dei servizi statali, dalla sanità alla giustizia. La carta vincente per evitare che questi attacchi vadano a segno è che ogni attore coinvolto nella catena della sicurezza faccia la propria parte. Se c’è l’evidenza di un attacco, si deve evitare di perdere tempo e vincere il timore di essere stati poco capaci nel difendere i sistemi informatici, perché spesso si incorre in un danno ancora maggiore. Il ‘fattore umano’ e la collaborazione tra istituzioni, come quella che si realizza oggi tra Acn (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale)  e la Regione Lombardia, sono quindi determinanti”. “Questo attacco ci ha ricordato l’importanza cruciale della sicurezza informatica nel nostro sistema sanitario –  ha aggiunto l’assessore al Welfare Guido Bertolaso – e abbiamo agito immediatamente per limitare i danni e mettere in sicurezza le infrastrutture compromesse, ma soprattutto per prevenire che episodi simili possano accadere in futuro.  Tra le azioni intraprese per la Cyber Security, la Direzione Generale Welfare ha emanato una procedura operativa di emergenza che coinvolge tutti gli enti sanitari regionali. Abbiamo adottato misure straordinarie per minimizzare i disagi, nonostante l’attacco, i pronto soccorso di Rho e Garbagnate sono rimasti sempre operativi, e l’attività ambulatoriale e quella operatoria e di ricovero per le urgenze sono state garantite”. “Parallelamente – ha concluso l’assessore regionale al Welfare – stiamo implementando il progetto del Cup Unico Regionale, un sistema di prenotazione centralizzato che permetterà una gestione più efficiente delle prestazioni sanitarie ambulatoriali e una riduzione delle liste d’attesa. Il nostro obiettivo – ha sottolineato l’assessore – è garantire ai cittadini un accesso più veloce e sicuro ai servizi sanitari. Anche sul Cup stiamo lavorando intensamente per rafforzare le difese contro le minacce cibernetiche e assicurare la sicurezza dei dati sensibili. In questo momento stiamo effettuando i test di sicurezza sui quali intendiamo confrontarci anche con Acn”. “L’obiettivo dell’Agenzia – ha detto Nunzia Ciardi, vicedirettore generale dell’Acn – è quello di prevenire la minaccia informatica e avvertire le istituzioni e le aziende private con noi in contatto, ma anche quella di ripristinare il primo possibile i servizi dopo un attacco. In questi casi inviamo i nostri esperti sul posto affinché ripristinino il più velocemente possibile, attività essenziali.  Pensiamo a un ospedale colpito, in vari casi in Italia abbiamo trovato il Pronto Soccorso e la radioterapia interrotta, quindi malati oncologici che dovevano spostarsi su altri distretti sanitari. Diventa pertanto fondamentale ripristinare il primo possibile, l’erogazione di servizi molto importanti per la cittadinanza”. (LNews)

Commenti Facebook:

Commenti