Longevità attiva, un progetto non un sogno
La Sala della Protomoteca in Campidoglio ha ospitato il 21 ottobre scorso il Convegno “La nuova vecchiaia: un bersaglio mobile”, organizzato dalla Onlus “Salute e Società”, presieduta dal cardiologo Alessandro Boccanelli. Chi sono oggi gli anziani? Per la medicina, la demografia, la statistica anziano è chi ha superato i 65 anni. In quanti si sentirebbero offesi? Così come fino a 30 anni fa una primipara di oltre 27 anni era definita “attempata”. In quante, oggi, si sentirebbero offese? Le asticelle delle età si sono modificate, per cui bisogna restituire ad ogni fascia d’età avanzata la dignità della propria età. L’età dell’anziano si è progressivamente spostata non solo con l’allungamento della vita media, ma soprattutto col cambiamento della qualità della vita e le testimonianze del Maestro Massimo Pradella, direttore d’orchestra, Nicola Pietrangeli, campione del Tennis azzurro, di Antonino Chiaramonte, scrittore e di Maria Leonarda Milone maestra elementare stanno a dimostrarlo. Ogni anno la vita media si allunga di 3 mesi e la composizione della società varia continuamente; infatti nel 1974 gli ultrasettantacinquenni erano 3.800.000 e oggi sono oltre 9 milioni (+40%), gli ultranovantenni erano 86.000 ed oggi sono 450.000 e gli ultracentenari sono 17.000. Da questa società dai capelli bianchi nasce l’idea di “longevità attiva”, di una vita più lunga e più in salute. Sono quasi un milione gli ultrasessantacinquenni che si dedicano al volontariato, mentre il 21% naviga nel web, generazione di “anziani digitali” che fa da pendent ai nipoti “digitali nativi”. Il vero limite è quello dell’autosufficienza che riduce qualità di vita e margini di autonomia, induce una spesa di 27 miliardi e, se non sostenuta opportunamente e con continuità, infelicita la vita dei pazienti e delle loro famiglie. Siccome l’invecchiamento non è una malattia e non tutto dipende dalla genetica, lo stile di vita, la serenità personale, familiare ed economica sono altrettanti tasselli che interferiscono nel processo. Oltre ai misuratori economici, dal Pil al reddito medio, si misura anche il benessere personale che contribuisce alla felicità. Nella classifica mondiale sul benessere della popolazione anziana l’Italia si colloca al 39esimo posto ma c’è chi contesta questi dati, che non terrebbero nel giusto conto altri parametri. La verità sta nelle parole dello scrittore e poeta irlandese Jonhatan Swift considerato tra i maestri della prosa satirica: ogni uomo vorrebbe vivere più a lungo ma nessuno desidera invecchiare.