Lorenzin, riorganizzazione con polemica
Ministero della Salute: i sindacati contestano le nomine per la programmazione e la prevenzione
Altro che spendingreview. Al ministero della Salute non sembra passato il vento spazza sprechi, almeno negli incarichi di vertice. Tra segretario generale – con retribuzione annua lorda di 237.983 euro – 12 direttori generali e 102 dirigenti apicali con pingue busta paga, una parvenza di riforma può essere attuata soltanto con un giro di poltrone, senza scosse né traumi. Le direzioni più ambite però, la programmazione e la prevenzione sanitaria, secondo i sindacati potrebbero essere assegnate a figure esterne con criteri, a detta dei delegati interni, totalmente discutibili. Anzi, secondo la Cgil sarebbero stati confezionati due avvisi pubblici “come vestiti su misura per i prescelti dal ministro”, si legge in un comunicato di fuoco. Intanto sette direttori su dieci sono in pole position per un cambio di incarico mentre per le due poltrone più ambite già si fa il toto nomine tra coloro che sono definiti “i soliti noti della sanità del Lazio”, naturalmente provenienti dall’esterno.