Malattie infettive: novità dal congresso di Firenze
Simit, nuove strategie di prevenzione per soggetti fragili e immunocompromessi
I vaccini nel paziente fragile e approfondimento sui nuovi vaccini contro Virus respiratorio sinciziale ed Herpes Zoster. Questi i temi al centro del XXII Congresso nazionale della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) che si è tenuto a Firenze presso il Palazzo degli Affari, dal 4 al 6 dicembre e si è concluso fornendo molti stimoli alla comunità scientifica e nel campo della ricerca. https://www.sireneonline.it/wordpress/simit-stop-alle-infezioni-nel-mondo-globalizzato/. Particolarmente approfondita, la sessione “Bisogni clinici del paziente fragile e immunocompromesso nel contesto attuale: dalla prevenzione alla cura”. Sotto la lente di ingrandimento degli infettivologi, le strategie da attuare nei confronti di soggetti affetti non solo da una singola patologia o da una coda pandemica. Si tratta, in questi casi, di affrontare i bisogni dei pazienti che hanno fragilità importanti e le cui condizioni generali di salute o il controllo della malattia possono essere notevolmente peggiorati. La soluzione è rappresentata dalla prevenzione di molte patologie intercettabili agli esordi o trattabili con vaccini, anticorpi monoclonali e antivirali, secondo i casi e le necessità come, ad esempio, si fa con le terapie precoci con antivirali e anticorpi monoclonali contro il Covid. Ulteriore novità, è rappresentata dal primo vaccino per gli adulti contro il virus sinciziale che, secondo gli esperti riuniti a congresso, dimostra “straordinaria efficacia nei soggetti con patologie concomitanti”. A suffragio di tale tesi, uno “studio cardine”, che ha mostrato una riduzione del 94,1% della malattia grave e un’efficacia complessiva del vaccino dell’82,6%”. Il Virus respiratorio sinciziale (RSV) è un agente contagioso comune che colpisce i polmoni e le vie respiratorie. Può dare complicazioni nei bambini sotto i due anni e nella popolazione anziana e immunocompromessa. Nei Paesi industrializzati – se a essere colpiti sono gli adulti – provoca oltre 420mila ricoveri ogni anno e 29mila decessi. Per questo, gli infettivologi mettono in guarda ma, soprattutto, intenzione degli esperti è sconfiggere la cosiddetta “stanchezza vaccinale”, una sorta di disaffezione che ha colpito gran parte della popolazione, bombardata negli ultimi due anni da una comunicazione contraddittoria sulle immunizzazioni e resa scettica da svariati elementi.