‘’La Fnopo esprime il suo sdegno in merito alle allarmanti notizie secondo le quali in queste ore nella Legge di Bilancio, attualmente all’esame della Camera, il Governo sarebbe in procinto di presentare l’ennesimo emendamento discriminatorio con il quale si introdurrebbe all’articolo 63 il comma 2-bis, con la previsione per la sola categoria degli Infermieri, di una imposta sostituiva sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali per il lavoro straordinario pari al 5%, ignorando completamente l’esistenza delle altre professioni, con particolare riguardo a quella Ostetrica’’. ‘’La conferma di una tale previsione rappresenterebbe l’ennesimo schiaffo per la nostra categoria che ha già subito negli anni passati assurde e ingiustificabili discriminazioni economiche malgrado le continue rassicurazioni del Governo che continua a riconoscere, purtroppo solamente a parole, la nostra importanza e il fondamentale ruolo che le ostetriche ricoprono nella tutela della salute della donna e nella lotta al fenomeno della denatalità. Lo stato del nostro Servizio sanitario nazionale, che presenta allarmanti carenze di personale ‘costringe’ le nostre professioniste e professionisti a pesanti turni di lavoro con il frequente ricorso ad ore di straordinario effettuate con senso del dovere ad esclusivo beneficio e a vantaggio del funzionamento del sistema; ove venisse approvato un simile emendamento le ostetriche, in aggiunta al danno economico, subirebbero l’umiliazione di essere trattate come fossero di categoria inferiore rispetto alla professione infermieristica e a tutte le professioni sanitarie’’. ‘’Ci auguriamo che la sensibilità istituzionale e il senso di giustizia, di valorizzazione professionale ed economica, finora non rispettato nei confronti delle professioni considerate  numericamente minori, non per conoscenza, capacità e competenze,  porti a riconsiderare gli scellerati effetti che produrrebbe l’approvazione di un simile emendamento all’interno del nostro Servizio sanitario nazionale, riconsiderandone la portata e che non si fomentino, inconsapevolmente dalla politica, lotte intestine a fini elettorali tra i professionisti della salute, impegnati tutti/te  a proteggere  e tutelare la salute dei cittadini/ne che dovrebbe essere l’obiettivo di tutti/te’’. (Nota inviata ai rappresentanti di governo)

 

 

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