Marcia indietro sulle consulenze

di Angelo Corica*

Una nuova norma contro anni di abusi. La Fedir Sanità, sindacato dei dirigenti tecnici e amministrativi di Asl e Aziende ospedaliere, dopo anni di battaglie è riuscita a far approvare un emendamento al decreto Balduzzi sulla sanità, per correggere un calcolo artificioso, che garantiva l’immissione di figure professionali esterne – i cosiddetti consulenti – in misura maggiore rispetto a quanto realmente consentito. Il tristemente noto articolo 15 septies, contenuto nel decreto legislativo 502/92, la prima riforma sanitaria targata Francesco De Lorenzo, reiterato ed emendato nel decreto Bindi 229/99, contestato a parole e apprezzato nei fatti, ha finito di produrre i suoi perversi effetti nelle aziende grazie alla legge 189 dell’8 novembre 2012. Se fino a ieri era possibile calcolare il contingente dei posti dirigenziali da ricoprire – senza sostenere un pubblico concorso – nei ruoli amministrativo, tecnico e professionale estendendo il calcolo a tutta la dotazione organica inclusi i ruoli sanitari, questa possibilità dall’11 novembre è venuta a cessare. Con il nuovo calcolo gli incarichi di vertice e quelli di base a personale tecnico/amministrativo esterno potranno essere non più di 1 o 2 per ogni Asl o Azienda ospedaliera. Lo squilibrio creatosi nel ventennio scorso per cui, su una dotazione organica della dirigenza in questione (di solito non più di 20/30 unità), si arrivasse a conferire anche 6/7 incarichi fiduciari esterni ha comportato di fatto l’abolizione del concorso pubblico. “L’immissione in massa nella sanità di dirigenti di dubbia preparazione e di nessuna indipendenza – afferma Antonio Travia, segretario nazionale di Fedir Sanità – ha comportato l’esclusione da ogni possibilità di carriera di gran parte dei direttivi con il naturale ricambio della dirigenza, l’abbassamento della qualità dell’azione tecnico gestionale e, guarda caso, l’innalzamento a livello ormai insopportabile, della corruzione. Effetti ben diversi dalle nobili finalità che la norma si era originariamente proposta. Vigileremo a tutti i livelli e in tutte le sedi – continua Travia – sulla corretta e rigorosa applicazione della nuova norma. Scriveremo a tutte le Asl e Aziende ospedaliere e controlleremo, anche con ricorso alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica, qualora ci fossero gli estremi, affinché non si continui con gli abusi. Siamo convinti che solo una dirigenza autonoma e preparata possa invertire l’attuale degrado della Pubblica amministrazione”. E non solo di 15 septies ci si serve per introdurre in azienda figure professionali di fiducia: ci sono casi in cui è possibile ricorrere a escamotage, come il ricorso all’articolo 15 octies e i contratti di co.co.co. o co.co.pro., collaborazioni coordinate a e a progetto, strumenti utilizzati in caso di finanziamenti extra bilancio, attuazione di progetti speciali e funzioni non ordinarie. “La vigilanza di Fedir Sanità anche in questi casi sarà altissima – chiosa Travia – come dimostrano le note inviate alle aziende, di cui forniamo un approfondimento sul sito www.fedirsanitasezsidas.it”.

*Fedir Sanità

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