Maroni e Zingaretti per il “Modello lombardo”
Siglata il 23 luglio 2014, un’intesa per esportare “buone pratiche” in sanità nel Lazio
Sono numerosi i messaggi di cordoglio per la morte di Roberto Ernesto Maroni – questo il nome di battesimo – leghista della prima ora, spentosi a 67 anni dopo aver combattuto invano una malattia. Una esistenza passata nella Lega, dal 1979 dopo l’incontro con Umberto Bossi che cambiò la sua vita di simpatizzante di Democrazia proletaria, per diventare uno dei fondatori del nuovo movimento insieme al senatur. Deputato nel 1992 con altri 80 leghisti che per la prima volta arrivarono in Parlamento, tre volte ministro con Silvio Berlusconi presidente del Consiglio, torna poi nella sua Lombardia per prendere il posto di governatore della Regione dopo il lungo regno di Roberto Formigoni. Maroni, nonostante i toni pacati, sapeva farsi ascoltare in modo deciso. Passioni, oltre alla politica, ne aveva molte, dal Milan alla vela, dalla musica, soprattutto il blues suonato con l’organo Hammond, alla sua band i Distretto 51 e il rock del suo idolo Bruce Springsteen. Per la sanità, ha ricoperto un ruolo importante nei confronti della Regione Lazio siglando il 23 luglio 2014 insieme a Nicola Zingaretti, il “Protocollo di collaborazione tra la Regione Lazio e la Regione Lombardia. Il documento, il cui principale intento era l’ottimizzazione del numero unico di emergenza 112 – che in Lombardia era attivo da tempo – e del sistema 118, aveva una validità di due anni rinnovabili. Il testo si sofferma su altri punti di collaborazione quali i controlli di appropriatezza delle prestazioni sanitarie, le regole per l’accreditamento e per la gestione del personale, la riduzione delle liste di attesa. Per l’occasione, lo scomparso governatore della Lombardia dichiarò: “La Regione Lombardia in tema di sanità ha un sistema di eccellenza dal punto di vista delle prestazioni e del rapporto costi/benefici, che si basa sulla libera scelta del cittadino fra pubblico e privato. Questo sistema garantisce anche l’equilibrio dei costi senza chiedere contributi da parte dello Stato perché il fondo sanitario è stato più che sufficiente”. Una affermazione che si traduce in un chiaro programma, che nel Lazio ha avuto una sua puntuale applicazione. I funerali di Roberto Maroni saranno celebrati venerdì mattina, 25 novembre nella Basilica di San Vittore a Varese e il pomeriggio in forma privata a Lozza, il piccolo paese dove risiedeva da sempre.
(Nella foto: commemorazione al Consiglio regionale del Lazio)