Medici a gettone, la Regione Lombardia  pone un argine all’ormai consolidato metodo di reclutamento e  pubblica sul sito regionale un avviso che consentirà l’assunzione in ruolo dei camici bianchi negli ospedali lombardi, da destinare al servizio di emergenza/urgenza (Areu). “È il primo passaggio – ha esordito l’assessore al Welfare Guido Bertolaso – per riportare i medici all’interno del Servizio sanitario regionale. Il provvedimento adottato dalla giunta – continua Bertolaso – mira a riequilibrare un modello iniquo utilizzato da alcune cooperative di ‘gettonisti”. Marcia indietro, dunque, e per prima è la Lombardia mentre nel Lazio ancora si stenta. A nulla sono valse le indicazioni del ministro della Salute Orazio Schillaci e del presidente della Regione Francesco Rocca, volte ad arginare il fenomeno. Le Asl sono andate avanti senza tenerne conto, tanto da spingere la procura della Corte dei conti a intervenire su tale criticità in sede di “giudizio di parifica”, riscontrando incongruità legate sia ai costi che alla qualità del servizio. Sulla vicenda, ha presentato una mozione in Consiglio regionale Eleonora Mattia, presidente del Comitato di controllo contabile, in cui si chiede al presidente Rocca, che ha la delega sulla sanità, di vietare in Asl e ospedali il ricorso ai medici gettonisti. “Rispetto ai 45 euro l’ora dei medici strutturati – precisa l’esponente Pd nell’atto presentato – costano alla Regione Lazio dai 150 ai 250 euro l’ora ed oltre 1000 euro per un turno di 12 ore”. Il problema principale, per la consigliera, è l’affidamento a cooperative e società di servizi per coprire posizioni e turni negli ospedali con un costo che “secondo fonti di stampa negli ultimi sette mesi ammonta a oltre otto milioni complessivi. Si tratta di una misura già adottata dalla Regione Lombardia – continua ancora Mattia – tra l’altro a guida centrodestra, su indicazione del ministro della Sanità Orazio Schillaci, e annunciata da altre Regioni, tra cui Piemonte ed Emilia-Romagna”. E sottolinea in una nota il paradosso per cui “nell’amministrazione Rocca, preoccupata per la salute del bilancio regionale, da un lato si sono bloccate le assunzioni nella sanità pubblica mentre dall’altro continuano questi sprechi”. Accelerare lo scorrimento delle graduatorie vigenti e il completamento delle procedure concorsuali  programmate o in corso; incentivare la flessibilità di impiego del personale sanitario interno, anche in via provvisoria tramite comando o distacco; limitare il ricorso a personale esterno solo con contratti libero professionali, ovvero stipulati con il singolo medico per un determinato periodo e con un tetto alle retribuzioni. Sono queste le azioni proposte nella mozione, insieme al divieto immediato del ricorso ai medici ‘gettonisti’. Un provvedimento che si ritiene non più rinviabile, anche in relazione all’allarme continuo lanciato dai sindacati di settore, sul sovraccarico della rete di emergenza e urgenza che nel Lazio, come in tutta Italia, richiederebbe competenze ben più qualificate della presenza di medici esterni alle strutture. AgenPress

 

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