Medici-Infermieri alla “guerra dei tamponi”
“I tamponi non sono un atto medico e come tali possono essere effettuati dal personale sanitario adeguatamente formato, se necessario”. Con tale dichiarazione il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma (Omceo) Antonio Magi apre un altro fronte caldo su quello già bollente della disorganizzazione con cui si sta affrontando la seconda ondata della epidemia da coronavirus. “È necessario – afferma il presidente Omceo in una nota – che i colleghi siano svincolati da un carico di lavoro eccessivo. I tamponi, non essendo atto medico, posso essere effettuati anche dal personale non medico”. Il presidente fa leva sul momento delicato della pandemia “in cui c’è l’assoluta necessità di avere a disposizione più medici possibili – segue lo scritto – in parte per seguire i pazienti positivi al Covid che possono essere gestiti a casa e in parte per non lasciare soli i milioni di malati cronici. Credo che i tamponi possano essere eseguiti anche dagli infermieri”. La proposta del presidente è di fornire la dotazione agli infermieri del kit specifico per il prelievo orofaringeo e di tutti i dispositivi di protezione personale necessari, così da avere tamponi eseguiti in sicurezza e medici liberi da un ulteriore carico di lavoro. “I medici sono allo stremo, oberati da un sovraccarico di lavoro – insiste Magi in difesa della sua categoria – sia i colleghi ospedalieri, che i medici di famiglia, sulle cui spalle è ricaduto tutto il peso del monitoraggio domiciliare dei pazienti Covid”. Per sostenere la sua tesi, Magi fa riferimento alla situazione nelle strutture di Roma e della provincia in cui non ci sarebbero grosse criticità sui contagi, quanto piuttosto sulla capacità del Servizio sanitario regionale di accogliere tutte le persone che si rivolgono agli ospedali. “Per questo ribadisco la necessità di ‘liberare’ i colleghi dal fare i tamponi, solo così potranno seguire al meglio i pazienti nei propri domicili o nei Covid hotel”, conclude il presidente dell’Ordine. Non sembrano dello stesso avviso i dirigenti sindacali degli infermieri. Sul loro sito appare una lunga dissertazione sul tema. “Tutta la letteratura nazionale e internazionale ci dice che nella contestualizzazione delle procedure per l’esecuzione dei tamponi a livello locale è utile tenere in considerazione il quadro epidemiologico e le risorse umane e tecniche presenti”, è riferito in un paragrafo. Si attendono pertanto, immediate reazioni. https://www.nursetimes.org/ma-gli-infermieri-possono-eseguire-i-tamponi-oro-rinofaringeo-per-la-ricerca-di-sars-cov-2/102747