Medici specializzandi: emendata la mini-riforma
“La presenza di specializzandi nelle strutture pubbliche deve essere un di più e non sostituire il personale mancante, annullando la possibilità di concorsi e assunzioni”. Lo sostiene Giuseppe Palumbo, presidente della commissione Affari Sociali della Camera. La prima versione della mini riforma delle specializzazioni mediche aveva allarmato il mondo accademico in quanto prevedeva, dal terzo anno, l’inserimento nelle attività ordinarie del Servizio sanitario nazionale senza specificare a chi spettasse la programmazione e gestione della rete formativa. La proposta emendata, specifica che tale rete sarà concordata da rettori e presidenti di Regione e che i contratti dei giovani medici saranno concertati tra atenei ed enti territoriali.