Medico, paziente, media: chi è il prescrittore?
Dalla dottoressa Daniela Carnovale, medico di famiglia della Asl Roma E, riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Con questo intervento si vuole favorire una riflessione sul ruolo di “prescrittore” del medico di medicina generale. Quest’ultimo, è spesso definito come poco collaborativo e, quindi, a lui si imputa la bassa adesione ai programmi di screening delle aziende sanitarie locali di appartenenza. Tali affermazioni non tengono però conto di come è mutata l’attuale società, così come sono cambiati i ruoli di vari attori. In particolare, proprio l’informazione medico-scientifica divulgata dai media, ha prodotto dei cambiamenti significativi nel mondo sanitario, determinando:
il passaggio dalla figura del “prescrittore” unico (MMG) a quella dei “prescrittori”,
→ il passaggio dal rapporto verticale medico paziente a quello orizzontale dell’interazione comunicativa medico-paziente (1),
→ il passaggio dal sistema sanitario al mercato sanitario
ANNI SESSANTA-SETTANTA
Una prima divulgazione scientifica viene svolta in prevalenza dalla televisione, che fin dall’inizio delle sue trasmissioni (1954) manda in onda Conversazioni scientifiche, e la sua prima fiction è un medicaldramas: Il dottor Antonio (2). In questa fase, l’affiancamento della TV all’impegno dei MMG nel divulgare informazioni in campo medico-scientifico, al fine di migliorare lo stato di salute della popolazione, non intacca il rapporto fiduciario tra la figura del medico, come colui che “sa e sa fare”, e il paziente che gli affida la propria salute, in modo un po’ acritico, tenendo presente la bassa scolarizzazione della popolazione (l’analfabetismo nel Lazio è del 10%).
Nel momento in cui il paziente avverte un bisogno di salute lo trasforma in domanda di salute rivolgendosi al MMG nel suo indiscusso ruolo di prescrittore, e a soddisfare la richiesta sono o i servizi pubblici, o quelli convenzionati, o i privati.
L’ANNO 1978
Il 1978 segna un passaggio-chiave di inserimento del mezzo televisivo nel rapporto medico-paziente che da diadico diventa triadico (3). Infatti con il programma Chek up (4) la TV diventa il referente del telespettatore che in diretta può chiedere spiegazioni allo specialista di turno sui propri bisogni di salute. Quest’ultimo, indicando il percorso diagnostico, risponde alla domanda di salute del telespettatore, sostituendosi alla figura del MMG. La TV diventa il secondo prescrittore in alternativa al MMG.
GLI ANNI OTTANTA
Il sapere biomedico dagli anni ottanta, è sempre più divulgato: il pubblico vuole informazioni non solo su come migliorare il proprio benessere, con un sano stile di vita, ma anche su tutto ciò che riguarda il mondo sanitario: quali sono le migliori strutture, le referenze dei professionisti, la qualità delle cure, fino alle ultime novità terapeutiche e alle più recenti scoperte scientifiche. Programmi come Medicina 33, TG2 salute, Elisir, Superquark, offrono informazioni mediche sempre più dettagliate e a tutt’oggi sono seguiti dal 77 per cento degli italiani (rapporto Censis 2012).
DAL 1995 AL 2005
In questi anni si presenta un terzo e più invasivo prescrittore: il web (5). Si parla di passaggio d’epoca (A. Melucci), di nuovo “oracolo digitale”… La rete risponde ad ogni bisogno di salute della popolazione. Più della TV contribuisce a determinare il passaggio dal rapporto verticale medico-paziente a quello orizzontale di “interazione comunicativa” (6). Nell’epoca post-moderna emerge infatti la figura del paziente ‘informato’ (7), il 59% della popolazione si ritiene competente nei problemi riguardanti la salute (CENSIS 2012), il 34% dei cittadini, specie tra diplomati e laureati, sceglie in modo autonomo, professionisti e/o strutture che il web indica come più qualificati. Il MMG resta ancora “il prescrittore” per il 55% della popolazione (rapporto CENSIS 2012), tuttavia l’offerta sanitaria, che risponde alla domanda di salute presente sul territorio, è ad oggi molto diversificata.
Nel 2006 la legge Brunetta-Visco cancella i tariffari minimi previsti dall’Ordine dei Medici, e il divieto della pubblicità sanitaria. È il via al libero mercato sanitario. Enti privati propongono la cosiddetta medicina low-cost. Quest’ultima si presenta prima come un’alternativa al SSN nei settori dove questo è deficitario, ad esempio in campo odontoiatrico, estendendosi poi in ogni ambito (8). Nel 2010 il mercato sanitario lowcost registra un incremento del 39% assorbendo quella fascia di popolazione che, per la crisi economica, abbandona il privato, senza trovare un valido supporto nel pubblico.
Nel 2012 la stessa FNOMCeO plaude alla medicina lowcost come a un valido affiancamento al SSN (9). ll 2012 vede dilagare la sanità on line tipo Groupon (10). Il paziente Groupon è il trionfo della medicina “alla dottor House”, non più centrata sul paziente ma sulla malattia: è un paziente che non cerca il rapporto fiduciario con il medico ma sposta la sua domanda di salute al “complesso più astratto della tecnoscienza stessa” (11). Nel 2013, durante i lavori dell’VIII° congresso nazionale del Gruppo Italiano Screening ColoRettale (GISCoR), è stato rilevato che nell’Azienda USL Roma E, distretto XVII, la partecipazione ai programmi di screening mammografico risulta statisticamente molto bassa (12). Si motiva questo fatto con la presenza nel territorio o nelle aree limitrofe di molte strutture alternative.
In questi centri, in un solo giorno, vengono eseguite: eco mammarie, mammografia, visita senologica a prezzi molto accessibili. Tale offerta supera quella del SSN i cui limiti rilevati dalle pazienti sono: il referto non consegnato, il prolungato tempo di attesa per la risposta, la mancanza del completamento diagnostico con esame ecografico, il mancato colloquio con il senologo.
Conclusione
In una società dove si parla sempre più di mercato sanitario, e dove il paziente diventa un cliente informato e – di frequente – “prescrittore” di se stesso, l’offerta dell’area pubblica deve essere più competitiva.
Note:
1 S.Manghi, Il medico il paziente e l’altro, Franco Angeli, Milano 2005.
2 G. Fatelli – V. D’Antoni, Storie e tecniche della comunicazione medico-scientifica, COMBIOMED, Università La Sapienza, Roma a.a. 2013-2014.
3 G. Fatelli – V. D’Antoni, op. cit..
4 R.Gisotti – M.Savini, TV buona dottoressa?, RAI ERI, Roma 2010.
5 W. Gatti, Sanità e web-springer, 2011.
6 S. Manghi, op. cit..
7 S. Manghi, op.cit..
8 Fondazione ISTUD, Dalla sanità tradizionale a percorsi di nuova economia: la sanità lowcost, Stresa 2010.
9 A. Bianco (presidente FNOMCeO), Intervista, in “La Repubblica”, 19 marzo 2012.
10 F. Sennet, Groupon, EGEA 2012.
11 S. Manghi op. cit..
12 VIII Congresso nazionale GISCoR, Workshop Screening CCR Regione Lazio, Roma 3-4 ottobre 2013.