Mega Inps: razionalizzazione, efficienza, qualità

Integrazione, risparmio, efficienza. Sono questi i punti di forza che caratterizzeranno l’ente previdenziale divenuto, nell’immaginario collettivo, il super Inps. Il decreto “Salva Italia” ha sancito l’assorbimento dell’Inpdap – istituto dei dipendenti pubblici e del Servizio sanitario nazionale – e dell’ente dei lavoratori dello spettacolo Enpals nel colosso della previdenza. L’avvio del nuovo corso è stato salutato dal presidente Antonio Mastrapasqua con una vigorosa esortazione affinchè siano salvaguardate e migliorate le prestazioni, nel segno della razionalizzazione e della qualità. Illustrando le linee guida di un percorso che non si annuncia semplice, Mastrapasqua ha sottolineato la validità del patrimonio di esperienza e competenze ereditato. “Non vorrei che sopravvivessero le identità precedenti – ha esordito rivolto ai direttori generali degli enti inglobati – ma che si affermasse una appassionata appartenenza al nuovo Inps, valorizzando al massimo il complesso lavoro fin qui svolto”. Il cammino non è privo di incognite e preoccupazioni. L’Inps dovrà farsi carico della situazione finanziaria tutt’altro che florida dell’Inpdap: nei preventivi di bilancio del 2011 il disavanzo è in crescita e pari a 10,4 miliardi di euro. Causa principale il prolungato blocco del turn-over in ospedali, ministeri ed enti locali che ha portato ad un rapporto tra lavoratori e pensionati pari a 1,10, rispetto all’1,53 del 2007, nonchè una stretta sulle nuove assunzioni e la pressione sui pensionamenti forzosi per chi ha 40 anni di contributi. Il presidente Inps ha però ben chiaro l’obiettivo da raggiungere: assicurare i risparmi di gestione garantendo e migliorando le prestazioni. Nell’agenda del vertice dell’Istituto, che “sosterrà il merito quale strumento di valutazione interno”, i nodi da affrontare sono ben definiti: integrazione e potenziamento dei sistemi informatici, razionalizzazione logistica, nuova gestione del contenzioso e delle entrate, garanzia di continuità delle prestazioni, armonizzazione del capitale umano. Obiettivi ambiziosi ma non irrealizzabili per il management dell’ente, che ha in più la sicurezza di poter ribaltare l’immagine consolidata del dipendente assenteista e improduttivo, confidando in una classe di dirigenti “professionalmente validi e non solo politicamente assistiti”.

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