Da Anna Domenica Mignuoli, consigliere Fnopo, Federazione nazionale Ordini professione Ostetrica riceviamo, e volentieri pubblichiamo:

Una difesa dai ritardi di sviluppo neurologico e cognitivo: è questa l’ultima potenzialità dell’allattamento al seno scoperta da Inbal Goldshtein del KI Research institute, ad Hazait in Israele e dettagliata in studio pubblicato su Jama Network Open. Nonostante sia ormai noto che l’allattamento offra numerosi benefici per la salute della madre, del neonato/a e dell’intera società, i tassi di allattamento esclusivi a sei mesi mostrano ancora percentuali basse. Il sistema di sorveglianza 0-2 anni, nell’ultima rilevazione (anno 2022) evidenzia tra l’altro, che solo il 30% dei bambini nella fascia d’età 4-5 mesi viene allattato in maniera esclusiva al seno, con un’elevata variabilità regionale caratterizzata da quote più basse nelle regioni del Sud. Lo studio israeliano ha coinvolto più di 500mila bambini (570.532), tra questi il 52,1% allattati al seno per almeno sei mesi, ovvero 297.571. In particolare, il 41,7%, pari a 123.984 piccoli, è stato allattato esclusivamente al seno. I bambini sono stati monitorati periodicamente fino al compimento del terzo anno di vita: quelli allattati al seno per almeno sei mesi hanno mostrato un minore rischio di ritardi nel raggiungimento delle tappe di sviluppo linguistico e sociale o motorio rispetto ai bambini con meno di sei mesi di allattamento al seno. In particolare hanno un rischio ridotto del 27% i piccoli con allattamento esclusivo, un rischio ridotto del 14% in caso di allattamento al seno non esclusivo. Tra 37.704 coppie di fratelli, i bambini che erano stati allattati al seno per almeno sei mesi avevano meno probabilità di mostrare ritardi nel raggiungimento delle tappe fondamentali (un rischio mediamente ridotto del 9%) e un rischio ridotto del 27% di ricevere diagnosi di disturbi dello sviluppo neurologico rispetto ai fratelli con meno di sei mesi di allattamento al seno. Questi dati indicano una possibile strada da seguire per contribuire alla prevenzione dei ritardi di sviluppo del bambino, ovvero la promozione dell’allattamento al seno esclusivo o di durata più lunga. L’Ostetrica/o gioca un ruolo fondamentale nel supportare le famiglie in questo percorso che riguarda non solo l’allattamento, ma tutta la genitorialità responsiva, compreso l’investimento nella formazione delle Ostetriche/i, come avvenuto con il recente corso Fad su allattamento e genitorialità responsiva proposto dalla Fnopo. Tutte azioni che, se attuate in sinergia, possono avere un impatto positivo e duraturo sulla salute delle famiglie e sulla comunità nel suo complesso.

Commenti Facebook:

Commenti