Misure anti Covid19, i medici hanno il vademecum

Sars-CoV2, cambiano le regole negli studi medici. L’ordine professionale di Roma e provincia, per venire incontro ai numerosi dubbi e fornire regole univoche, non ha atteso i lunghi tempi del governo e delle numerose commissioni e ha diffuso un vademecum a tutti gli iscritti, tra medici e odontoiatri. Dal medico o dal dentista senza paura quindi, grazie all’accattivante strumento che, con grafica vivace e moderna e messaggi sintetici e chiari, illustra le misure di difesa per gli operatori e i pazienti, l’organizzazione degli spazi di lavoro, la guida al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (Dpi), il triage telefonico, la sanificazione e la disinfezione degli ambienti di lavoro e la validità dei test sierologici. Le “indicazioni operative” – così si chiama il documento – sono consultabili sul sito web dell’ordine da parte di tutti gli associati, medici e odontoiatri; la consultazione è facilitata dai contenuti suddivisi per aree tematiche: misure organizzative nei luoghi di lavoro, misure di prevenzione e protezione degli operatori, misure specifiche di prevenzione e limitazione del contagio per i pazienti. Dalla rigida divisione delle aree degli studi (sala attesa, sala visite, spazi esclusivi per i sanitari, ingressi operatori esterni), all’attenzione rivolta ai Dpi, con descrizione minuta dei vari tipi di mascherina, capacità filtrante e la corretta sanificazione degli ambienti. Dal 4 maggio addio riviste in sala di attesa, si ai dispenser con detergenti per mani, ortodossia del distanziamento sociale di almeno 2 metri tra un assistito e l’altro, materiale monouso e, ove possibile, schermi protettivi trasparenti sul bancone dell’accoglienza. “Il testo – spiega il presidente dell’ordine Antonio Magi – è stato diffuso in attesa che vengano emanati i provvedimenti governativi e ministeriali, per venire incontro alle numerose richieste degli iscritti”. Il vademecum, secondo Brunello Pollifrone, presidente dell’albo odontoiatri, “potrà essere aggiornato sulla base di sopravvenute evidenze epidemiologiche, in collaborazione con tutti gli iscritti”.

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