Morti sul lavoro: “C’è l’impegno della Regione”
Nel Lazio 36 vittime da inizio anno ma i servizi ispettivi delle Asl sono carenti di risorse
Vittime del lavoro, una piaga che non accenna a rimarginarsi. Nel nostro Pase, nei primi sette mesi del 2023, secondo i dati Inail, sono 430 i caduti mentre erano in servizio, 129 sono morti mentre si recavano o tornavano dal lavoro. Il Lazio è la terza regione – con 36 decessi, dopo la Lombardia con 74 e il Veneto con 40 vittime – in questa triste classifica che vede una media di 80 decessi al mese. La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni e a questa appartiene l’ultimo morto mentre prestava la sua opera nel Lazio. Si tratta di Maurizio Tani, 63 anni, schiantatosi per cause imprecisate, contro i tubi di areazione dell’edificio della Yokohama di Villa Adriana, presso Tivoli, un tempo Pirelli, stabilimento in cui si producono pneumatici. Unanime il cordoglio delle istituzioni e del mondo produttivo. “Ancora un lavoratore e ancora un operaio impiegato in una ditta esterna”, attaccano all’unisono i sindacati, denunciando una realtà devenuta ormai troppo frequente. A nulla è valso il pronto intervento dei vigili del fuoco e del 118, accorsi immediatamente sul luogo, insieme ai carabinieri della stazione di Tivoli e agli ispettori del lavoro dello Spresal – servizio di prevenzione e sicurezza in ambienti di lavoro – della Asl Roma 5. Non è esclusa nessuna pista, compresa quella del possibile malore prima dell’impatto fatale. Sono arrivati alla famiglia dell’operaio, i sentimenti di cordoglio espressi dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. “A Tivoli l’ennesimo morto sul lavoro – ha commentato amaramente – faremo di tutto per evitare che altri fatti come questi accadano. Un pensiero all’operaio e il profondo cordoglio della Regione Lazio alla sua famiglia”. La Regione Lazio, attraverso le aziende sanitarie da cui dipende lo Spresal, potrebbe molto, in termini di riorganizzazione di un servizio lasciato per anni al minimo della sussistenza, con una risibile dotazione di fondi e di risorse umane. Lo stesso assessore al Lavoro, all’Università alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca del Lazio, Giuseppe Schiboni, ha assicurato: “Come Regione Lazio stiamo lavorando per introdurre tutti gli strumenti, anche sul piano della formazione, affinché la prevenzione e la sicurezza non siano un’ipotesi ma una certezza a garanzia dell’incolumità di ogni singola persona”. Il presidente della commissione Bilancio del Consiglio regionale Marco Bertucci ha commentato l’incidente con la competenza di consulente del lavoro. “Ho ben chiara la tematica – ha dichiarato in una nota – sulla quale ho sempre mostrato disponibilità al dialogo e al confronto. Formazione, sensibilizzazione, coinvolgimento delle imprese, con le organizzazioni sindacali e con le istituzioni, in primis con il ministro del Lavoro Marina Calderone. Sono necessari – continua l’esponente di Fratelli d’Italia – controlli puntuali sul rispetto delle normative vigenti, questo è quello che dobbiamo continuare a mettere in campo come amministrazione regionale. Quello della sicurezza sul lavoro è un tema primario della nostra agenda politica e siamo chiamati a fare sempre di più”. A tal fine, da parte regionale c’è unanime attenzione e la garanzia dell’impegno a debellare tale piaga. Si tratta di verificare, come risponderanno le Asl a tale impellente sollecitazione.