Mozione Righini: “Riattivare l’ospedale di Anagni”

Emergenza sanità: la diffusione della pandemia ha messo a nudo il disastro dei tagli degli ultimi decenni e ora bisogna correre ai ripari. Parte da queste considerazioni, l’interrogazione numero 360 presentata l’11 novembre dal consigliere regionale del Lazio Giancarlo Righini, in cui si chiede la riattivazione dell’ospedale di Anagni, chiuso nel novembre 2012, la cui dismissione ha lasciato senza servizi sanitari 80mila cittadini. L’esponente di Fratelli d’Italia, ricorda ai vertici regionali che “è ampiamente riconosciuto che il settore sanitario figura tra i primi su cui indirizzare gli investimenti” pertanto è opportuno per il consigliere potenziare i servizi sanitari territoriali e “la riapertura del presidio ospedaliero di Anagni sarebbe una valida risposta alla lotta contro la pandemia”. A sostegno di tale richiesta, ci sono i numeri della provincia di Frosinone: 91 comuni per un bacino di utenza della Asl locale di 500mila abitanti. Scrive ancora Righini nella mozione: “l’Ospedale Civile di Anagni, chiuso nel novembre 2012, dispone di spazi, servizi ed attrezzature riattivabili in breve e può offrire posti letto per le terapie sub intensive, le quarantene post-guarigione e altre esigenze in grado di fronteggiare ora l’emergenza Covid e di offrire stabilmente i servizi di emergenza”. In sintesi: lasciare chiuso un presidio con tali potenzialità sarebbe ingiustificabile, considerata l’emergenza creata a causa di Covid-19. Le sollecitazioni del consigliere riguardano non solo l’ospedale di Anagni ma tutta la rete dei servizi territoriali per cui, in altra mozione, la 357 presentata il 10 novembre e indirizzata, come la prima al presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini, chiede il potenziamento del settore diagnostico dell’ospedale di Pontecorvo. Per sopperire alle carenze del territorio, all’interno del “Del Prete” potrebbe crearsi un polo di eccellenza di tutto il basso Lazio in grado di assicurare esami con tecnologie all’avanguardia e anche la casa della Salute di Ceccano potrebbe entrare nella partita, con la riconversione ad ospedale Covid provinciale. Il tutto per snellire i carichi del nosocomio di Frosinone, chiamato a sostenere il peso di una utenza più che raddoppiata in questi ultimi tempi. Nell’atto consiliare di Righini si sottolinea inoltre l’impegno dell’amministrazione comunale della città dei papi e del “coordinamento sanità provinciale dell’area nord” che, d’intesa con la Asl di Frosinone stanno individuando i primi servizi da riattivare nell’immediato per alleggerire il lavoro negli ospedali del capoluogo e di Alatri.  

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