Novità per la salute dentale dei bambini. Sabato 18 marzo, al Casale Alba 2 in zona Ponte Mammolo, sono stati illustrati i risultati dello screening odontoiatrico che ha interessato bambine e bambini del IV Municipio, organizzato dai promotori dell’ambulatorio popolare che da tempo provvede alle carenze della sanità locale, offrendo servizi ai residenti. Una realtà che supplisce a un “servizio sanitario smantellato – scrivono sulla loro pagina social gli attivisti – per dare priorità a guadagno e privatizzazioni”. Così, da alcuni mesi, i vari comitati della zona – tra cui Riapriamo Villa Tiburtina, Comitato e doposcuola Mammut, Casale Alba 2 – hanno costituito un vero e proprio ambulatorio popolare, sul modello di quanto avvenuto al Quarticciolo, rivolgendo le proprie attenzioni alle fasce di popolazione fragile e ai bambini delle scuole del quadrante. Consapevoli del fatto che, “le periferie, come Rebibbia, pagano un prezzo altissimo e le persone troppo spesso non riescono a permettersi l’accesso alle cure – continuano nella loro riflessione –  sappiamo che avere un dentista, potersi permettere un apparecchio per i propri figli è oggi un privilegio, considerato che le Asl non se ne fanno carico”. Così, per sconfiggere l’esclusione di fasce intere di popolazione, in una giornata “partecipata e colorata, con i piccoli del doposcuola e Comitato Mammut, protagonisti dello screening a riempire il parco di Aguzzano” sono stati arricchiti di contenuti anche i risultati della campagna di prevenzione dentale e ne è venuta fuori una foto reale dei bisogni sociosanitari urgenti del territorio. “Per quanto riguarda l’odontoiatria – sostengono i comitati – il servizio sanitario pubblico dovrà farsi carico degli oltre 50 bambini che necessitano di cure e soprattutto di apparecchi per i denti, a cui le famiglie non possono provvedere”. Per tale motivo, e per chiedere uno snellimento delle procedure burocratiche anche per gli stranieri presenti, gli attivisti locali lanceranno entro breve una mobilitazione, con appuntamento sotto la sede della Asl Roma 2 di zona, per sensibilizzare l’istituzione a provvedere alle istanze della collettività.

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