Prove di integrazione sociosanitaria nel Municipio Roma VI delle Torri. Attraverso la collaborazione istituzionale, la legge 328 dell’8 novembre 2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” trova piena applicazione, dopo una lenta elaborazione e un difficile atterraggio nei territori. Si tratta di un progetto di assistenza per persone fragili, dimesse dal Policlinico Tor Vergata e prese in carico dai servizi sociali della Asl e da quelli territoriali. Il progetto, si inserisce nella realtà complessa del VI municipio, in cui la media del reddito pro-capite, secondo il Rapporto 2023 sulla povertà prodotto dalla Caritas di Roma, con 17mila euro risulta la più bassa, al di sotto del 33,6%, rispetto al reddito medio degli altri municipi della capitale pari a 25mila 700euro. Quartieri in cui non è difficile incorrere in situazioni di estremo disagio, dalle condizioni di  vulnerabilità in famiglia, alle persone senza fissa dimora, passando per coloro che sono privi dello status di cittadinanza, del medico di famiglia e dei documenti di riconoscimento. La presa in carico da parte delle assistenti sociali del municipio, previo consulto con le omologhe della Asl e una attenta verifica delle reali condizioni di indigenza e impossibilità di essere assistiti, viene a colmare una lacuna che, troppo spesso, si risolve in un eccessivo ricorso alle cure ospedaliere, con conseguente sovraffollamento del pronto soccorso. Il progetto di assistenza integrata, nato dalla collaborazione tra Municipio, Fondazione Policlinico Tor Vergata e il distretto sanitario 6 della Asl Roma 2, dispiegherà i suoi effetti benefici anche per quanto attiene l’assistenza sanitaria, riducendo gli accessi nei reparti di emergenza e i ricoveri inappropriati, assicurando la continuità assistenziale e l’assunzione delle terapie necessarie. Perno dell’assistenza, sarà il presidio attivato a tale scopo, in via della Tenuta di Torrenova, presso i locali di proprietà del municipio. Possono fruire di tale servizio, tutti i residenti o coloro che vi dimorano stabilmente, sia italiani che stranieri, anche extracomunitari. “Ė un progetto in cui abbiamo fortemente creduto, fin dal primo giorno del nostro insediamento – scrive sui social il presidente Nicola Franco – che rappresenta un’esperienza unica nel Lazio. Una esperienza che dimostra l’attenzione della istituzione locale ai bisogni di chi soffre”.

 

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