Nel 2018 aumento di morti bianche
Dopo una flessione negli anni passati, il fenomeno aumenta, specie con gli incidenti plurimi
E’ una strage silenziosa ma costante. Le morti sul lavoro dal 2017 nel nostro Paese sono cresciute del 9,4 per cento. I dati sono forniti dall’Inail e registrano 945 decessi, ovvero 81 in più rispetto agli 864 denunciati tra gennaio e ottobre del 2017. Nel solo mese di ottobre le morti segnalate sono state 68, ovvero 11 in più rispetto alle 67 dello stesso mese del 2017. Nei primi cinque mesi dell’anno, la maggior parte degli incidenti mortali si è verificata tra i lavoratori di industria e servizi (348). Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale, il maggior numero di morti bianche si è avuto nel Nord Italia, in particolare in Lombardia (61), Veneto (48) e Piemonte (39). L’istituto rileva inoltre un aumento degli incidenti tra i lavoratori stranieri: dai 50 del 2017 si è passati a 65 nella prima parte del 2018. Particolare allarme destano gli incidenti plurimi che si verificano solitamente nei settori di lavoro più rischiosi. Altra evidenza l’incremento dei decessi di lavoratori under 34 (da 147 a 171 casi) e gli over 65 (da 65 a 71 casi). A pagare i costi umani più pesanti sono i giovani, vittime di un sistema in cui aumentano precariato e scarsa formazione, insieme agli anziani che dopo decenni di attività usuranti vedono lontana la pensione, causa riforme degli ultimi anni. Nel Lazio è la provincia di Roma che registra la maggioranza dei casi; seguono Viterbo, Latina e Frosinone.