Nomine direttori, novità ma non troppo
Concorso ed elenco nazionale del ministero della Salute. Come negli anni Novanta ma fu abrogato.
Si guarda al futuro tornando al passato. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ha annunciato quelle che, secondo il dicastero, sarebbero le novità per la nomina dei manager sanitari: un concorso nazionale, un elenco di tutti i papabili d’Italia e la decadenza automatica in caso di non raggiungimento degli obiettivi. Queste misure sono contenute nel disegno di legge che prende il nome del ministro della pubblica amministrazione Marianna Madia. Una precisa fotocopia di vecchie norme: decreto 502 del 1992, legge 590 del 1994, legge 449 del 1997 – la finanziaria del ‘98 – che stabiliscono pari pari le medesime disposizioni. Verifica di titoli ed esperienza sulla base del merito, elenco nazionale poi abrogato, verifica dopo un anno di esercizio, decadenza in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi. Quella che allora venne definita come una rivoluzione copernicana si ripresenta, sotto altra forma e più pervasivi messaggi mediatici ma niente di nuovo sotto il sole. Alzi la mano chi sappia di un direttore generale sottoposto a verifica e rimandato a casa per eccesso di deficit dell’ospedale amministrato – e nel Lazio ne abbiamo chiari esempi – e chi sappia indicare un manager non legato a cordate politiche. Ma torniamo agli annunci. Anche i direttori sanitari e amministrativi, collaboratori di quello generale, dovranno superare una selezione per titoli di studio, professionali e pregressa esperienza, in questo caso su base regionale e anche tali figure professionali godranno dell’inserimento in apposito albo. In questo caso le norme variano rispetto al passato in quanto non dovrebbero più essere individuati dal direttore generale, almeno sulla carta. In caso di decadenza dall’incarico per cattiva gestione, i vertici di Asl e ospedali saranno cancellati dall’albo, non sarà possibile nominarli presso altra azienda sanitaria o ospedaliera, a meno che non superino un nuovo concorso che cancellerebbe i pregressi insuccessi. “Finalmente i soggetti cui è demandata la gestione delle nostre aziende sanitarie e dei nostri ospedali verranno selezionati sulla base di criteri effettivamente meritocratici, senza alcuna interferenza della politica”, ha commentato il ministro Beatrice Lorenzin, che ha aggiunto: “è un’altra promessa mantenuta per una sanità migliore A questi manager dovranno essere affidati obiettivi alti. Se non li raggiungono vengono depennati, vanno a casa”. Le stesse intenzioni nutrite dal ministro Rosy Bindi negli anni Novanta, al varo delle misure di riordino della sanità sopra menzionate.